Financial Times: la storica amicizia tra Mosca e Roma è compromessa

 

 

Roma, 2 Maggio 2022 – Secondo quanto riportato dal quotidiano economico-finanziario britannico Financial Times, si sarebbero irrimediabilmente deteriorate le buone relazioni tra la Russia e l’Italia: “Il nuovo e duro approccio dell’Italia di Mario Draghi rispetto alla Russia segna uno dei più grandi cambiamenti di politica estera in Europa da anni”. Sono quindi lontani i tempi in cui, dopo l’annessione della Crimea alla Russia, l’allora primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, si recava da Vladimir Putin, suggellando un’amicizia che già da tempo andava consolidandosi. Si ricorda che l’Italia, all’epoca, aveva approvato l’annessione e giudicato in maniera negativa le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia.

L’amicizia tra i due Paesi ha origini lontane. Nel corso della guerra fredda diverse imprese italiane, prevalentemente sotto il controllo dell’Eni e della Fiat, si erano insediate all’interno del territorio sovietico. Il più grande partito comunista in Europa, oltretutto, si trovava proprio in Italia. Ma, come scrive il Financial Times, “le relazioni si sono approfondite dopo il crollo dell’Urss, all’inizio degli anni novanta. Quando numerose imprese italiane, comprese le banche principali, si erano inserite nel nuovo mercato. E nuovi imprenditori russi avevano investito in Italia“.

La compromissione delle relazioni dopo il 24 febbraio

Il deciso cambio di rotta è avvenuto dopo il 24 febbraio, a seguito delle prime attività belliche compiute dai russi sul territorio ucraino. La posizione di Draghi si è manifestata fin da subito ferma nel condannare il tentativo di invasione. Il Financial Times ha sottolineato come il primo ministro italiano abbia immediatamente definito l’offensiva russa “un attacco alla sicurezza europea“, incoraggiando a infliggere delle sanzioni dure nei riguardi della Banca centrale russa: “Le autorità italiane hanno sequestrato superyacht e ville sulla spiaggia per un valore di oltre un miliardo di euro a oligarchi russi. Draghi ha poi avvertito gli italiani a prepararsi a eventuali sacrifici. L’Italia si è impegnata a non opporsi all’embargo energetico russo se il resto dell’Ue è d’accordo”.

Il commento dell’Ex ambasciatore italiano alla Nato

Per l’ex ambasciatore Stefano Stefanini, il nuovo orientamento italiano, nell’ambito delle relazioni diplomatiche nei riguardi della Russia, si ritiene uno dei cambiamenti più significativi avvenuti in Europa negli ultimi anni, «quella morbidezza sulla Russia che rendeva l’Italia strana, lontana dal mainstream europeo, è scomparsa. C’è un deciso cambiamento nel modo in cui la politica italiana guarda alla Russia e il merito è di Mario Draghi».

Il recente commento di Serghei Lavrov, rispetto alla posizione adottata dal Belpaese, si ritiene eloquente: «L’Italia è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituali all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero».

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