Farnesina, Guariglia nuovo segretario generale

 

 

Roma, 6 Marzo 2023 – Proposto a gennaio dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Antonio Guariglia, già ambasciatore a Madrid dal maggio 2020, assume oggi l’incarico di segretario generale della Farnesina succedendo ad Ettore Sequi, ex capo di gabinetto del ministro Luigi Di Maio nel Governo Conte II e promosso al vertice della struttura nel maggio 2021 dal Governo Draghi.

«La vasta esperienza all’estero e gli importanti ruoli ricoperti alla Farnesina dall’ambasciatore Guariglia, uniti alle sue riconosciute capacità manageriali, sono doti fondamentali per poter guidare con autorevolezza una macchina amministrativa complessa come quella del ministero degli Esteri che ho l’onore di dirigere» afferma Tajani, dicendosi sicuro che sarà perfettamente in grado di assolvere ai doveri del suo mandato.

Il nuovo segretario generale

Riccardo Guariglia è nato a Chicago il 29 marzo del 1961 da una famiglia di origine napoletana. Poco dopo aver conseguito presso l’Università di Roma la laurea in economia e commercio, si avvicina alla carriera diplomatica ricoprendo un incarico al Servizio Stampa e informazione del ministero, correva l’anno 1985, per poi diventare primo segretario all’ambasciata al Cairo e successivamente console a Bruxelles.

Gli anni 2000

Tornato a Roma a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il 2000 Guariglia diventa consigliere alla direzione generale per gli Affari politici del ministero come vice capo dell’Ufficio Balcani e nel 2004 arriva alle Nazioni Unite presso la sede di Bruxelles in qualità di consigliere alla Rappresentanza permanente, dove si occupava della gestione del dialogo nel Mediterraneo, della gestione delle operazioni e delle crisi balcaniche, per poi arrivare a Brasilia come consigliere dell’ambasciata.

L’esperienza al Quirinale

Prima di essere eletto come ambasciatore di grado nel 2018, e capo di gabinetto dell’allora ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, si occupa in qualità di capo, del cerimoniale diplomatico della Repubblica, prima per Giorgio Napolitano, poi per il primo mandato di Sergio Mattarella.

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