Famiglia Regeni: «Basta finte promesse»

 

 

Roma, 23 Gennaio 2023 – «Non abbiamo aspettative, noi pretendiamo, verità e giustizia, come azioni concrete. Basta, per favore, basta finte promesse. Pensiamo sia oltraggioso questo mantra sulla collaborazione egiziana che invece è totalmente inesistente». Queste le parole rilasciate a “La Repubblicada Claudio e Paola, genitori di Giulio Regeni alla vigilia del settimo anno dall’omicidio avvenuto in Egitto che ancora non ha trovato risposte.

I familiari accusano il Governo locale di non aver fatto abbastanza per punire i responsabili, ma di aver solo fatto promesse (poi mancate), piene di ipocrisia. «Strette di mani come mera esibizione, la retorica di certi discorsi o comunicati a chiara prevalenza degli interessi sulla tutela dei diritti umani, alla parola interessi sarebbe da sostituire il termine interessamento che pone una vera attenzione alle persone».

Tajani: «Ricevute rassicurazioni su Regeni e Zaki»

Le critiche della famiglia giungono in commento alle dichiarazioni rilasciate dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ricevuto nella giornata di ieri dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Dopo l’incontro, in cui si è discusso di temi quali sicurezza energetica, immigrazione irregolare e cooperazione economica, Tajani su Twitter scrive: “ho chiesto e ricevuto rassicurazioni per una forte collaborazione anche sui casi Regeni e Zaki”.

L’esposto contro lo Stato

Claudio e Paola parlano anche dell’esposto fatto contro lo Stato italiano, per evitare di vendere armi a quei Paesi che violano i diritti umani, criticando il Governo per non aver avviato una istruttoria efficace. «Siamo determinati più che mai. Perché sappiamo che Giulio ha subito un’intollerabile violazione dei diritti umani» commentano. Dalle indagini è infatti emerso che il giovane ricercatore classe 1988 ha subito diverse torture e percosse.

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