Baiardo: «Ho visto L’agenda rossa di Borsellino»

 

 

Roma, 23 Gennaio 2023 – «Il passaggio di mano dell’agenda rossa l’ho visto nel ‘9293» dichiara Salvatore Baiardo, a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Afferma inoltre di aver visto dei fogli che la riproducevano. Io dico che Graviano non era lì come dicono i pentiti a proposito dell’omicidio di Borsellino. Graviano ha 12 ergastoli, non devo difenderlo per fargliene togliere uno».

L’agenda rossa

Baiardo, ex mafioso vicino alla famiglia Graviano, in particolar modo dei fratelli Filippo e Giuseppe, noti alle cronache per l’omicidio di Don Pino Puglisi e per aver preso parte agli attentati di Falcone e Borsellino, divenuto presto collaboratore di giustizia, parla in merito a uno dei misteri d’Italia irrisolto da oltre 30 anni: l’inseparabile agenda dell’arma dei Carabinieri con la copertina rossa su cui il giudice Paolo Borsellino era solito prendere appunti soprattutto dopo la strage di Capaci, scomparsa subito dopo l’attentato e di cui nessuno conosce e probabilmente conoscerà mai il suo contenuto.

Secondo il fratello Salvatore Borsellino, l’agenda contiene informazioni importanti ed è stata sottratta perché «doveva servire per gestire i ricatti incrociati con i nomi» e qualcuno era interessato a farla scomparire. In quel periodo il giudice inizia a raccogliere le prime dichiarazioni di pentiti di spicco come Gaspare Mutolo, uomo vicino a Totò Riina.

Baiardo e le dichiarazioni su Messina Denaro

Personaggio dalle dichiarazioni spesso contraddittorie, ritenuto da alcuni figura ancora vicina agli ambienti mafiosi, Baiardo ha spesso rilasciato interviste dai toni forti, ricche di dettagli e di nomi. La più recente risale a novembre dello scorso anno quando,  intervistato sempre da “Non è l’Arena”, ha parlato lungamente del superlatitante Matteo Messina Denaro, soffermandosi approfonditamente sul suo precario stato di salute e del suo arresto, definendolo come un regalo per il nuovo Governo.

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