Export di vino in crescita per l’Italia. Bene spiriti e aceti

 

 

Roma, 27 Novembre 2021 – La sublime arte del vino accompagnato dagli spiriti e dall’aceto è il focus di riferimento dell’Osservatorio Economico Federvini che ha divulgato i dati e le ricerche realizzate negli ultimi mesi per fornire una prospettiva di andamento del mercato, sia per quanto riguarda il trend che per i modelli di consumo responsabile.

L’Italia è il primo Paese per crescita di export di vini nel confronto 2021-2019. C’è un sviluppo sostenuto degli spiriti sia sul mercato domestico che nelle esportazioni e dell’aceto balsamico di Modena che traina l’export di aceti.

Il post pandemia e le difficoltà di esportazione

«La ripresa e l’export sono messi a rischio dall’aumento dei costi delle materie prime e della logistica, oltre che dall’offensiva nei confronti dei nostri prodotti a livello europeo e globale», ha precisato Micaela Pallini, presidente Federvini.

I risultati positivi non si sposano con una situazione ottimistica

«I dati dimostrano che i nostri comparti godono di buona salute, tuttavia sarebbe sbagliato concludere che tutto va bene. Assistiamo a una recrudescenza della pandemia alla quale si aggiungono le tensioni inflazionistiche sulle materie prime e gli aumenti sui costi di trasporto. Tutto questo mette in serio pericolo la crescita delle nostre aziende nel 2022», ha precisato Pallini.

«Ci sono poi gli attacchi al Made in Italy, attraverso l’introduzione di dazi o barriere normative e aggressioni alle nostre denominazioni. Ci aspettiamo un supporto concreto da parte delle Istituzioni: una semplificazione amministrativa, una promozione sui mercati internazionali e la tutela delle nostre indicazioni geografiche, patrimonio di tutto il Paese», ha concluso la presidente Federvini.

Nomisma: vini, spiriti e aceti. Valori mercato e competitività

Lo studio di Nomisma ci mostra il trend di ripresa nelle vendite sul mercato domestico e sui mercati internazionali. Le vendite del vino, nel canale off-trade, presentano a fine settembre, secondo i dati NielsenIQ, una crescita del 6,1% rispetto al 2020. L’apporto positivo arriva dagli spumanti con un aumento del 27,5%, trainati dalle tipologie charmat secco e metodo classico.

Il vino italiano sta riscuotendo importanti traguardi nei principali Paesi importatori, evidenziati da un aumento del 14,7% negli Stati Uniti (oltre il doppio di quello dei vini spagnoli, 6,8%, e il triplo dei vini francesi, 4,7%), del 6,1% nel Regno Unito, del 9,4% in Germania, del 15% in Canada, del 27% in Russia e del 47,2% in Cina (periodo gennaio-settembre 2021).

L’Italia si conferma così come il primo Paese esportatore mondiale di vino per volumi, seguita dalla Francia che è prima per valore delle esportazioni.

Buoni risultati di crescita riguardano anche gli spiriti: +8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Queste vendite sono riconducibili a distillati e acquaviti, con un ruolo principale ricoperto dalla grappa. Il fenomeno del mixology traina le vendite degli apertivi alcolici che, dalla pandemia, è diffuso anche in casa. Anche nei mercati internazionali gli spiriti fanno registrare una buona performance: in crescita del 22%, superando i livelli pre-Covid. Gli Stati Uniti restano il principale mercato di destinazione per i liquori italiani (21%), seguito da Germania, Regno Unito, Francia e Canada. Per la grappa i principali Paesi di destinazione sono la Germania, la Svizzera, l’Austria, il Canada e Usa.

L’aceto balsamico ha un ottimo andamento con una crescita nel canale off-trade italiano del 4,3%. Gli Stati Uniti restano uno dei principali mercati di riferimento per l’export con un aumento del 24%.

TradeLab: vini e spiriti nel mercato dei consumi fuori casa

L’impatto delle chiusure legate alla pandemia ha rilevato una diminuzione della convivialità e i dati dello studio lo evidenziano.

Nel 2021 il consumo di cibi e bevande fuori casa si prevede registrerà un fatturato di 66 miliari di euro, in crescita del 22% rispetto al 2020 ma sicuramente inferiore di 19 miliardi di euro rispetto al 2019.

In linea con le riaperture si evince un +156% secondo trimestre su primo trimestre e +106% terzo trimestre su secondo. Nel periodo estivo sono stati consumati 170 milioni di aperitivi fuori casa e 101 milioni di cocktails, oltre un milione al giorno.

Il vino ottiene di nuovo il primato nel consumo fuori casa con 330 millilitri di consumazioni, seguito da cocktail e spiriti lisci (235 ml.), bollicine (120 ml.) e amari e liquori dolci (115 ml.).

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