Eurostat: Ue cresce poco, Italia doppia Francia

 

 

Bruxelles, 17 Agosto 2022 – Eurozona e Ue ancora in crescita nel secondo trimestre, con un passo che appare decisamente più brillante per l’Italia, mentre resta ferma la Germania, “locomotiva d’Europa”. È la fotografia dell’ufficio di statistica dell’Unione, Eurostat, che stima in crescita dello 0,6% nel secondo trimestre dell’anno il prodotto interno lordo sia nei Paesi dell’euro e sia nell’Ue (nel primo trimestre il Pil era cresciuto dello 0,5% nell’Eurozona e dello 0,6% nell’Unione).

Dati ambigui per l’Italia

Per l’Eurozona si tratta comunque di una revisione al ribasso rispetto alla prima stima flash fatta lo scorso 29 luglio da Eurostat, che aveva stimato una crescita dello 0,7% per i soli Paesi dell’euro. L’occupazione è salita invece dello 0,3% (+0,6% nel primo trimestre nell’eurozona e +0,5% nell’Ue). Nel confronto con gli altri Paesi europei, dunque, il Pil dell’Italia appare decisamente sopra la media europea, con una crescita dell’1% nel secondo trimestre rispetto al progresso dello 0,1% dei tre mesi precedenti. +1% nel secondo trimestre è la stima del Pil italiano data già dall’Istat il 29 luglio.

Gli altri Paesi Ue

Il prodotto interno lordo della Germania ha segnato uno zero tondo, dopo il +0,8% di gennaio-marzo. Ha fatto invece +0,5% il Pil della Francia e, tra gli Stati membri più grandi, è salito dell’1,1% quello della Spagna. I mercati hanno letto i dati con attenzione e non solo per la limatura della crescita dell’Eurozona fatta rispetto alla prima stima del Pil. I timori per la crescita e il caro prezzi hanno dominato i listini e influenzato i rendimenti dei titoli di Stato, soprattutto dopo la diffusione del dato sull’inflazione nel Regno Unito, balzata a luglio oltre le stime, a nuovi massimi da 40 anni e al 10,1% (il dato era atteso al 9,8% dopo il balzo del 9,4% segnato già a giugno).

I mercati

Anche in scia all’avvio in calo a Wall Street – in attesa delle minute della Fedi mercati europei hanno così tutti perso terreno. Milano ha chiuso in calo dell’1,04%, mentre lo spread ha allargato di quasi 7 punti il divario tra Btp e Bund tedesco con il rendimento dei titoli decennali italiani salito di 18 punti al 3,304%. Decisamente peggio ha fatto la Borsa di Francoforte che ha terminato in ribasso del 2,05%. Parigi ha chiuso in calo dello 0,97%, mentre ha registrato una flessione contenuta allo 0,27% Londra.

Registrazione nuove imprese

Eurostat ha anche diffuso in giornata il dato sulla registrazione di nuove imprese, ancora in calo nel secondo trimestre dopo già un avvio d’anno negativo, con una flessione del 2% nell’Eurozona e dell’1,2% nell’Ue. Le dichiarazioni di fallimento sono invece aumentate nell’Unione per il quarto trimestre consecutivo, salendo del 2,2% tra aprile e giugno.

In Italia si è visto un calo del 5,2% della registrazione di nuove imprese nel secondo trimestre (-3,5% nel primo trimestre). Rispetto allo stesso trimestre del 2021 le richieste di bancarotta in Italia nel secondo trimestre di quest’anno si sono ridotte del 14,7%. Anno su anno, poi, nel trimestre le nuove registrazioni sono calate del 7% in Italia (-4,9% nell’eurozona, -3,1% nell’Ue).

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