Euro 7, lunedì vertice dei Paesi contrari (tra cui l’Italia)

 

 

Bruxelles, 11 Marzo 2023 – Martin Kupka, ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca, ha convocato lunedì a Strasburgo un vertice tra i suoi omologhi di undici Paesi Ue, tra cui l’Italia, contrari alla proposta di Bruxelles sui nuovi standard Euro 7 per le emissioni di auto e furgoni.

Sul tavolo della riunione, in programma tra mezzogiorno e le tre di pomeriggio a margine della plenaria del Parlamento europeo, vi sarà anche l’accordo sullo stop alle auto a diesel e benzina dal 2035, sul quale Italia e Germania hanno già espresso la propria opposizione.

Nucleare

Da una nuova bozza delNet-Zero Industry“, che la Commissione europea dovrebbe presentare il 16 marzo, sembrerebbe che l’energia nucleare sia fuori dall’elenco delle tecnologie verdi strategiche per l’industria Ue.

In questa nuova versione del piano industriale, ancora in fase di negoziazione e soggetto a modifiche, Bruxelles conferma l’obiettivo di produrre sul suolo europeo almeno il 40% della tecnologia pulita di cui l’Ue ha bisogno per la transizione verde. Ma rimuove i target settoriali per la produzione di pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore ed elettrolizzatori.

L’equilibrio trovato fin qui dalla Commissione europea è di dare via libera all’energia nucleare in modo indiretto attraverso la produzione di idrogeno pulito, un altro settore al quale il “Net-Zero” dedica tutele e corsie preferenziali. I target di produzione interna delle singole tecnologie verdi chiave per permettere all’Ue di raggiungere i suoi obiettivi di neutralità climatica sono stati rimpiazzati in un “considerando” – dunque non giuridicamente vincolante – nel quale viene indicato che la capacità di produzione solare fotovoltaica dell’Ue dovrebbe aumentare a 30 gigawatt entro il 2030; quella eolica a 36 GW; le pompe di calore a 31 GW; 549 gigawattora per le batterie; e una capacità per gli elettrolizzatori di 100 GW di idrogeno. Le procedure di autorizzazione per i progetti sulle tecnologie verdi non dovrebbero avere tempi di attesa superiori a un anno per i progetti superiori a 1 gigawatt e di nove mesi per quelli più piccoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *