Erdoğan, Ucraina: «Occidente provoca»

 

 

Roma, 26 dicembre 2022 – Per il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan i Paesi occidentali sono responsabili di non essersi impegnati fino in fondo per far cessare la guerra in Ucraina, venendo meno al loro ruolo di mediatori.

Durante un incontro con i giovani a Erzurum, nell’Anatolia orientale Erdoğan ha affermato che sfortunatamente «l’Occidente ha solo intensificato gli elementi di provocazione e non ha cercato di essere un mediatore tra le due parti». «Noi come Turchia» conclude, «abbiamo invece assunto questo ruolo, soprattutto in relazione al corridoio del grano del Mar Nero».

Putin: «Pronti a negoziare»

Anche la Russia condivide quanto sostenuto dal leader turco. Vladimir Putin, intervistato da Rossiya1, dopo aver accusato Kiev e gli alleati occidentali di non voler accettare in alcun modo i negoziati, ha affermato che «la politica dei nostri avversari mira a smantellare la Russia, la Russia storica. Siamo pronti a negoziare con tutti i soggetti coinvolti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro. Non siamo noi a rifiutarci di negoziare». Inoltre ha sottolineato come il conflitto in Ucraina sia iniziato proprio per colpa dell’Occidente che nel 2014 ha rovesciato il presidente filo-russo Viktor Yanukovich. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, ha affermato che «Il 99,9% dei russi è pronto a sacrificare tutto per la Patria. Non mi sembra insolito e  mi rassicura ancora una volta che la Russia è un Paese speciale e ha persone speciali».

Russia impegnata nell’evitare conflitto globale

Nel suo intervento diffuso da Rossiyskaya Gazeta, il vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitry Medvedev lancia pesanti accuse all’Occidente colpevole di soffrire di “amnesia cinica” e di aver riportato in auge l’ideologia nazista a Kiev.

«Faremo del nostro meglio per raggiungere l’obiettivo dell’operazione militare speciale, in modo che il regime disgustoso dei nazionalisti di Kiev cessi di esistere. Oggi, nessuno tranne noi può farlo. Iniziare l’operazione speciale è stata una decisione difficile ma necessaria» afferma Medvedev, sottolineando che la Russia si impegnerà costantemente affinché la guerra non si trasformi in un conflitto mondiale.

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