Roma, 28 Ottobre 2023 – Il conflitto scoppiato il 7 ottobre tra Israele e Hamas non sembra volgere verso la tregua e questa notte l’esercito israeliano ha attaccato con estrema violenza la striscia di Gaza. “La notte peggiore” dicono alcuni residenti secondi i quali non c’è stata fine ai bombardamenti delle forze israeliane che hanno colpito varie zone, dal campo profughi di Jabaliya al sud della Regione.
L’attacco, come confermato dal portavoce dell’esercito israeliano, era mirato a colpire i tunnel di Hamas che intanto chiama alle armi i palestinesi della Cisgiordania. Israele cerca di evitare le perdite di civili “ma questa è una guerra iniziata da Hamas”.
Hamdan: «Nessun colloquio dopo gli attacchi»
Proprio Hamas ha denunciato la violenza dei bombardamenti a Gaza e Osama Hamdan portavoce dell’organizzazione ha dichiarato che esistevano dei negoziati per raggiungere un’intesa, ma che questo sono saltati dopo il raid di Israele. «Dopo gli ultimi raid su Gaza non ci sono più colloqui» afferma.
Onu, perso il contatto con il personale
Mentre le forze di Difesa di Israele informano di non poter garantire l’incolumità dei media internazionali accusando Hamas di aver avviato operazioni militari vicino alla popolazione civile e ai media per usarli come scudi, l’Onu fa sapere, tramite le sue agenzie, di aver perso i contatti con tutto il personale presente sulla striscia di Gaza a causa del blackout e del collasso delle reti di comunicazioni nell’enclave palestinese.
Preoccupazione anche dall’Unicef la cui direttrice Catherine Russell scrive su X (Twitter) di essere “estremamente preoccupata per la loro sicurezza (del personale in loco) e per un’altra notte di indicibile orrore per 1 milione di bambini”.
L’accusa di Erdan all’Onu
L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilard Erdan torna ad accusare l’organizzazione sostenendo che la risoluzione delle Nazioni Unite per una “tregua umanitaria” in Medio Oriente non ha alcun valore e che rappresenta «un giorno buio per l’Onu che non ha legittimità o rilevanza».