Cognome madre dopo Consulta, Pesaro primo caso

 

 

Pesaro, 29 Aprile 2022 – Prima decisione di un Tribunale in Italia di assegnazione del cognome materno al figlio minorenne dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, che sancisce la possibilità del doppio cognome. Il Tribunale di Pesaro, con provvedimento emesso ieri 28 aprile e depositato oggi, ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci dello studio Nbbz di Ancona, per la madre di un minorenne che chiedeva il riconoscimento anche del cognome materno al figlio, nonostante l’opposizione del padre.

La parola agli avvocati

Secondo i due legali si tratta della prima decisione di questo tipo in Italia dopo la recente pronuncia della Consulta, che «viene espressamente richiamata nel decreto del Tribunale di Pesaro, il quale ha ordinato all’Ufficiale dello Stato civile del Comune ove risiede il minore la modifica dello stato di nascita, aggiungendo il cognome materno».

«Religione non c’entra con doppio cognome»

«Ha ragione Paola Binetti: il doppio cognome non c’entra con la religione. È una norma di civiltà senza colore politico, senza ideologie, senza uomini contro donne. La Corte Costituzionale ha scritto parole chiare ora il Parlamento legiferi, nel nome dei figli». Lo scrive su Twitter la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti, segretaria commissione Femmincidio.

Presto la legge

«La pronuncia della Consulta è una vera rivoluzione e chi non lo ammette forse è rimasto indietro rispetto agli stessi cittadini che dice di rappresentare». Lo dichiara Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd, in una intervista al Dubbio. «Finalmente si elimina quell’automatismo figlio di un retaggio patriarcale, che non tiene conto della storia dell’altra metà del cielo: la donna. Ed è rivoluzionaria perché elimina il segno di una società che ormai è superata e che metteva al centro esclusivamente il modello maschile».

Da dove nasce la pronuncia

Le implicazioni dello storico atto, con la quale la Corte costituzionale ha messo in cantina la regola dell’automatica assegnazione ai figli del cognome del padre, saranno rese note nelle prossime settimane, quando la sentenza redatta dalla giudice Elisabetta Navarretta sarà depositata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Ricordiamo che è costata al Belpaese nel 2014 una condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Tanti gli interrogativi che attendono una risposta

Cosa accadrà alla seconda generazione? Potranno i figli di uno stesso nucleo familiare avere cognome diversi? E ancora: che cosa comporterà la probabile retroattività della sentenza? Sarà sempre possibile cambiare il cognome già assegnato? «Credo che sarà la legge a darci queste risposte. La sentenza della Corte potrà dare suggerimenti ma non disporre nello specifico come va applicata» afferma l’avvocata Laura Cossar, esperta di diritto di famiglia e fautrice della prima ora del cognome materno, che è riuscita a dare a sua figlia, oggi diciassettenne, 15 anni fa.

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