Caso Orlandi: Vaticano invia atti alla Procura

 

 

Roma, 22 Giugno 2023 – L’ufficio del Promotore della Giustizia dello Stato Vaticano ha trasmesso alla Procura della Capitale tutta la documentazione inerente la scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane quindicenne, figlia di un commesso della Prefettura pontificia, scomparsa esattamente 40 anni fa, il 22 giugno  del 1983, mentre rientrava presso la propria abitazione da una lezione di musica. A diffondere la notizia è lo stesso ufficio tramite una nota trasmessa dalla Sala stampa della Santa Sede.

“Raccolte tutte le evidenze”

Nella nota si parla di tutte le “evidenze in merito al caso di Emanuela Orlandi raccolte nei mesi precedenti, nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti. Ha proceduto all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna”. Sembra che, a detta dello stesso Promotore, dalle indagini emergono delle piste che troverebbero conferme sui fatti inerenti la scomparsa, “meritevoli di approfondimenti”.

La collaborazione

La procura di Roma e il Vaticano hanno deciso di riaprire le indagini il 15 giugno di quest’anno proprio per quanto emerso dalle documentazioni trasmesse, che potrebbero permettere di scoprire i o il colpevole e mettere finalmente fine a una vicenda che per anni ha scosso il Paese. Vicenda, tornata agli onori della cronaca anche per una serie Netflix che trattava l’argomento.

Il caso è affidato al pm Stefano Luciani, lo stesso che si è si occupò del caso in merito alle dichiarazioni dell’ex procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo il quale dichiarò pubblicamente che due alti funzionari del Vaticano, gli avevano detto che si sarebbero dati da fare per far trovare il corpo della ragazza quando era titolare del fascicolo sulla scomparsa di Emanuela.

Pietro: «Vaticano continui a collaborare»

Il fratello Pietro, che non ha mai smesso di combattere per scoprire la verità commenta la notizia come «un primo passo» da parte del Vaticano che, si augura, «continui a collaborare» con la Procura, per chiarire tutta la vicenda. «Mia sorella merita giustizia e verità» aggiunge.

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