Case green, via libera dal Parlamento europeo

Strasburgo, 12 Marzo 2024 – Via libera finale della Plenaria alla direttiva sulle case green, che si pone l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050 per il parco immobiliare dell’Unione europea. Oggetto di un complesso negoziato tra i Paesi membri e tra le istituzioni comunitarie, è stata approvata con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti.

 

Al momento della conferma l’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca ha inscenato una protesta con un fischietto da arbitro il cui suono è rimbalzato nell’Aula per diversi secondi. La presidente di turno dell’Aula ha chiesto a Ciocca di allontanarsi definendo «deplorevole e senza precedenti» il suo gesto.

Cosa include

L’intesa prevede vincoli più soft rispetto alle richieste iniziali della Commissione Ue e andrà ora confermata anche dagli Stati membri a livello ministeriale, prima di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale Ue ed entrare in vigore entro i successivi venti giorni. La direttiva stabilisce un percorso verso un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050: dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, dal 2028 per gli edifici pubblici.

Almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per garantire flessibilità ai Governi, le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell’obiettivo e gli Stati potranno scegliere di applicare esenzioni per gli edifici storici, per gli agricoli, per scopi militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente.

Entrata in vigore,, i Ventisette avranno due anni di tempo per adeguarsi alla direttiva presentando a Bruxelles un piano nazionale di ristrutturazione,, ovvero una tabella di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi.

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