Borsa: settimana da incorniciare, Milano (+2,97%) la migliore

Milano, 27 Novembre – L’andamento della pandemia gioca un ruolo fondamentale sulle Borse. C’è apprensione tra gli investitori. Ma nonostante il passo falso di AstraZeneca, l’ottimismo sui vaccini per il Covid e la speranza di una ripresa dell’economia già nel 2021 hanno spinto verso l’alto le Borse europee, che hanno archiviato una settimana nettamente positiva.

La situazione mondiale

Gli indici si sono riportati ai livelli di febbraio e hanno significativamente ridotto i ribassi da inizio anno. Di più, le Borse mondiali, incuranti degli effettivi numeri della pandemia (per l’Oms ottobre e novembre da record, con i contagi totali saliti a più di 60 milioni e le vittime oltre 1,4 milioni), ottengono il mese migliore di sempre.

Piazza Affari

Milano chiude la settimana in rialzo dello 0,68% e registra un rialzo del 2,97% per il Ftse Mib, cosa che assottiglia il ribasso da inizio anno al 4,91% (era arrivato ben oltre il 20%) e finora in novembre sale del 24,57%.

Europa

Bene anche il resto del Vecchio Continente: Parigi +1,86% nella settimana e -6,35% da inizio anno. Francoforte +1,55% nei 5 giorni e +0,65% nel 2020. Londra +0,25% nell’ottava e -15,58% da inizio anno. Madrid +2,67% nella settimana e -14,23% nel 2020.

Stati Uniti

Notevole l’incremento delle richieste dei sussidi di disoccupazione negli Usa registrato mercoledì, il primo da luglio. Chiusura positiva per Wall Street con il Dow Jones che avanza dello 0,13% a 29.910,37 punti, il Nasdaq che guadagna lo 0,92% a 12.205,85. Progresso anche per lo S&P500 che segna +0,24% a 3.638,35 punti.

Continente asiatico

Clima diverso in Asia dove la pubblicazione dei profitti industriali, in crescita per la prima volta da gennaio rispetto all’anno precedente (+0,7%), ha dato fiducia a tutti i listini, con Tokyo che ha chiuso a +0,4%.

Spread

Il differenziale Btp/Bund apre a 116 punti base, per poi calare a 114 punti, il minimo in oltre quattro anni, contro i 119 di una settimana fa e i 161 di fine 2019, mentre il rendimento dei titoli decennali italiani è sceso ai minimi storici attestandosi allo 0,56%, contro l’1,427% di fine 2019.

Macroeconomia

Si registra la revisione al rialzo del Pil del terzo trimestre in Francia: l’Insee ha segnato un aumento del 18,7%, contro il 18,2% stimato in precedenza. l’Istituto nazionale di statistica specifica: «la crescita resta del 3,9% al di sotto del livello del terzo trimestre 2019». Spiega che la nuova lettura alla luce di una rivalutazione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nei servizi. In Italia, invece, l’Istat traccia un calo della fiducia di consumatori e imprese a novembre.

L’oro nero

Contagiato anche l’andamento del petrolio che rallenta dopo la corsa degli ultimi giorni. Il greggio Wti al Nymex perde lo 0,14% a 45,53 dollari al barile, recuperando terreno in finale di seduta, mantenendosi comunque sui massimi da marzo. Mentre il Brent sale dello 0,8% a 48,2 dollari al barile.

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