Banca Intesa, Antitrust blocca trasferimenti

Milano, 30 Novembre 2023 – L’Antitrust è intervenuta con un provvedimento cautelare nei confronti di banca Intesa San Paolo per salvaguardare i circa 2,4 milioni di correntisti dal trasferimento senza consenso informativo verso la banca digitale Isybank appartenente allo stesso gruppo bancario. Lo scorso 19 ottobre la vicenda è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare.

 

La nota del Garante

A quanto si legge nella nota diffusa dall’Antitrust, il provvedimento fa seguito alle richieste di intervento pervenute al Garante da parte di oltre 5mila consumatori. Al momento infatti i clienti trasferiti senza consenso sarebbero circa 300mila sul totale di 2,4milioni stimati e sarebbe avvenuto secondo modalità irregolari e non conformi al regolamento del Codice del Consumo.

Disagi

Il trasferimento messo in atto da Intesa San Paolo inoltre avrebbe potuto causare non pochi problemi ai correntisti coinvolti che, per accedere ai servizi, sarebbero obbligati a utilizzare l’app bancaria, senza accedere all’internet banking tramite computer o in filiale. Tutte modifiche imposte “in maniera unilaterale senza il consenso dei clienti e senza un manifesto invito a prendere visione delle comunicazioni inerenti il passaggio a Isybank”.

Non solo, inoltre Intesa avrebbe previsto delle condizioni economiche differenti per i nuovi conti correnti abbandonando alcune opzioni prima comprese, come l’accesso ai contratti dei mutui, gli assegni bancari o ancora le carte virtuali per effettuare acquisti in rete.

10 giorni per intervenire

Il Garante ha dato alla banca 10 giorni di tempo per comunicare le nuove misure messe in atto per ottemperare al provvedimento cautelare. Dal canto suo Intesa, ha sempre affermato tramite l’amministratore delegato Carlo Messina, di aver agito nel pieno rispetto delle regole.

Dona: «Abbiamo vinto, non bastava il silenzio assenso»

Esultano dall’Unione nazionale dei consumatori. Il presidente Massimiliano Dona ha dichiarato infatti che «ai correntisti finalmente sarà chiesto un consenso espresso» evidenziando che non si poteva trattare di una modifica in piena regola dato che a cambiare era anche il contraente.

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