Bali, arrestato il latitante Antonio Strangio

 

 

Bali, 8 Febbraio 2023 – Dopo sette anni di latitanza, finisce in manette il latitante 23enne ‘ndranghetista Antonio Strangio, legato alla ‘ndrina nota come “Janchi” di San Luca nel reggino, arrestato il 2 febbraio dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra in collaborazione con l’Interpol Indonesia, una volta giunto al Ngurah Rai International Airport di Bali.

Strangio, sul cui capo pendeva un mandato di cattura internazionale, era ricercato dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria per produzione e traffico di droga con l’aggravante del metodo mafiosi nell’ambito dell’operazione “Eclissi 2” condotta dal reparto investigativo dei carabinieri di Reggio Calabria.

La latitanza

Il nome di Strangio era emerso nel corso delle indagini che hanno fatto seguito all’“Operazione Eclissi” e che nel 2015 aveva portato alla disposizione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni presunti appartenenti alla ‘Ndrangheta vibonese e del reggino vicini al clan Bellocco di Rosarno, mentre Strangio era sfuggito all’arresto in Australia da dove, una volta divenuto cittadino, non poteva essere estradato.

Meloni:« Lotta alla criminalità obiettivo primario»

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, appresa la notizia della cattura ha espresso piena soddisfazione e «vive felicitazioni a tutte le forze di intelligence, dell’ordine e di polizia che permettono questi straordinari risultati», precisando che la lotta alla criminalità e alle illegalità è «obiettivo primario del Governo».

La Meloni ha anche puntualizzato che questo rappresenta il terzo duro colpo alle organizzazioni criminali, riferendosi al fermo a Saint Etienne (Francia) dello “chef della ‘ndrangheta” Edgardo Greco, condannato all’ergastolo per omicidio e latitante da 17 anni e del super latitante Matteo Messina Denaro.

Progetto I-Can

Il successo dell’operazione è stato possibile grazie al Progetto ICan, che, come evidenziano i carabinieri, “sta raccogliendo i risultati di un lavoro volto a far crescere nelle forze di polizia di 13 Paesi la consapevolezza della pericolosità globale dalla ‘ndrangheta”. In meno di tre anni dall’avvio del Progetto, sono stati arrestati 42 latitanti.

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