Amazzonia, firmato trattato per preservare il “Polmone Verde”

 

 

Belém, 9 Agosto 2023 – Al termine della prima giornata del vertice dell’Organizzazione del trattato sull’Amazzonia (Octa) i Paesi che ne fanno parte (Brasile, Bolivia, Colombia, Equador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela) hanno firmato per la prima volta un trattato per proteggerla e combattere la deforestazione, evitando così che si possa raggiungere il “punto di non ritorno” preservandola dalla devastazione ambientale e saccheggi economici. Il vertice iniziato nella giornata di ieri, si tiene presso la città di Belém, Capitale dello Stato del Pará.

Istituita nel 1995 l’Octa si è riunita solamente due volte per proteggere la Regione. Adesso il nuovo trattato punta ad azioni comuni dei Paesi membri che ritengono l’Amazzonia una riserva strategica le cui peculiarità la rendano unica e una delle zone più ricche del Pianeta.

Fasi per raggiungere l’obiettivo

Affinché si possa attuare il piano di protezione, i Paesi Octa hanno fissato congiuntamente 113 punti di azione suddivisi a loro volta in capitoli. Quelli più importanti prevedono anche l’istituzione di un Parlamento amazzonico, l’istituzione di Centro di cooperazione internazionale di polizia, che coordini le forze di sicurezza e intelligence nella lotta alla criminalità nella Regione e l’adozione di una politica comune in tema di diritti umaniprotezione delle poplazioni autoctone. La dichiarazione conclude annunciando la realizzazione del prossimo vertice nel 2025 in Colombia.

Le proteste di Greenpeace

Intanto Greenpeace Brasile denuncia una situazione incendi allarmante. Secondo gli ambientalisti i dati della Nazione mostrerebbero che, nonostante il calo significativo della deforestazione registrato quest’anno, gli incendi sono ancora troppi. Solo da inizio 2023, infatti, sarebbero circa 15.744 i focolai, con un aumento del 5,3% rispetto al 2022. La concentrazione più alta è negli Stati del Mato Grosso, Maranhao e Parà, dove l’industria agroalimentare continua a espandersi, a scapito della foresta. La stagione più secca, in combinazione con il ritorno del fenomeno meteorologico del Nino, sta creando le condizioni ideali per i roghi in Amazzonia. Per cui è urgente che il Governo Lula non si preoccupi solo di spegnere i focolai ma attui, al più presto, un piano d’azione integrato per salvare questo ecosistema.

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