Agricoltura italiana, molti danni causati da eventi atmosferici estremi

 

 

Roma, 3 Agosto 2021 – Ennesima brutta annata quella del 2021 per l’agricoltura italiana. Si stimano danni per oltre un miliardo causati dagli eventi atmosferici estremi che hanno decimato le produzioni nazionali in vari settori

Un analisi della Coldiretti riporta che i tagli dell’agricoltura italiana vanno dal 5 -10% per le previsioni di vendemmia al 10% per il grano. Mentre, è praticamente dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per le ciliegie, del 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche. Dati esaminati rispetto ad una annata normale. Gli effetti del moltiplicarsi degli eventi meteo estremi sono praticamente raddoppiati (+74%) fino a ora nel 2021 rispetto all’anno precedente tra gelo primaverile e siccità in una estate segnata da trombe d’aria, alluvioni, bombe d’acqua e grandinate.

“L’agricoltura” – sottolinea la Coldiretti – “è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. In Italia siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione. Oltre, al moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e al rapido passaggio dal sole al maltempo”.

Meno burocrazia più strumenti

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, afferma: «Per affrontare i danni causati dagli eventi estremi che stanno devastando le campagne italiane servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo. Proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi». Poi, chiede: «Di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio. Potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio».

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