Abu Mazen, Hamas «completi accordo ostaggi»

 

Tel Aviv, 14 Febbraio 2024 – Hamas «completi rapidamente l’accordo» sugli ostaggi «per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un’altra catastrofe dalle conseguenze minacciose, non meno pericolosa della Nakba del 1948». Lo ha affermato il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, aggiungendo che bisogna «evitare l’attacco dell’occupazione alla Città di Rafah, causerà migliaia di vittime, sofferenze e sfollamenti».

Dopo aver sostenuto che «l’occupazione israeliana sta conducendo una guerra aperta contro la Striscia di Gaza», Abu Mazen ha aggiunto che occorre «assumersi le nostre responsabilità nel fermare questa guerra globale contro il popolo palestinese. Riteniamo tutti responsabili per eventuali ostacoli da parte di qualsiasi parte per interrompere l’accordo, perché» – ha aggiunto – «le cose non sono più tollerabili ed è tempo che tutti si assumano la responsabilità». Abu Mazen ha poi rivendicato il riconoscimento di «uno Stato indipendente di Palestina con Gerusalemme Est come sua Capitale e la piena adesione alle Nazioni Unite».

Mediazioni

I negoziati tra Israele e Hamas sono entrati nel vivo al Cairo: una fonte di Hamas ha riferito all’Afp che una delegazione era diretta nella Capitale egiziana per incontrare i mediatori egiziani e del Qatar, dopo che i negoziatori israeliani avevano avuto ieri colloqui con i mediatori. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso al Cairo mercoledì per colloqui con il presidente Abdel Fattah alSisi.

L’esercito israeliano continua intanto ad approfondire le operazioni a Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia, non distante da Rafah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo «uccisi circa 20 miliziani di Hamas» nei combattimenti sia a Khan Yunis sia in altri luoghi della parte centrale della Striscia. I soldati» – ha aggiunto la stessa fonte – «stanno continuando a scoprire «depositi di armi e imbocchi di tunnel del terrore».

Media di Beirut danno notizie del lancio, da parte di Hezbollah, di una pioggia di razzi contro basi militari israeliane nella profondità territoriale della Galilea, contro la base di Merom e contro quella di Safed. Non ci sono ancora formali rivendicazioni da parte di Hezbollah ma nelle scorse settimane il movimento armato libanese ha più volte preso di mira Merom e Safed. I servizi di pronto soccorso hanno riferito che una salva di razzi ha ucciso una donna israeliana e ha ferito sette persone.

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