Vaccino AstraZeneca: in Italia, forse, non arriveranno tutte le dosi

 

 

Roma, 24 Gennaio 2021 – In Italia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 13.331 nuovi casi di Covid, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 2.455.185. L’incremento delle vittime, invece, è di 488, che porta il numero complessivo a oltre 85mila: 85.162. Vari i problemi con le aziende produttrici dei vaccini. L’Italia è già partita con un iter legale contro la Pfizer.

Vaccino AstraZeneca

Il vaccino AstraZeneca dovrebbe essere approvato dall’Ema il 29 gennaio. Dopo ci sarà il passaggio all’Aifa. In Italia le prime dosi dovrebbero essere consegnate il 15 febbraio, le successive previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. Ma l’azienda ha annunciato che sarà in grado di recapitare solo 3,4 milioni di dosi entro la fine del primo trimestre del 2021.

Conseguenze

Saranno, quindi, solo 15 milioni le dosi in possesso dell’Italia alla fine di marzo. Ciò causerà molto ritardo sulla previsione dell’immunità di massa e il Governo sarà costretto a rivedere il piano vaccinale in atto. Si attende quindi l’approvazione degli enti prima di procederne alla realizzazione. Anche perché AstraZeneca non ha ancora deliberato sull’età di somministrazione del vaccino. E cioè se sarà esteso a tutte le fasce oppure sarà solo per chi ha già superato la soglia dei 55 anni.

Il premier Conte su Facebook scrive sulle intenzioni verso AstraZeneca. “Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali. E per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale. Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti. Dapprima Pfizer-BioNTech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi Ue delle dosi di vaccino già programmate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca. Il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Ue. Se fosse confermata la riduzione del 60% nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni“.

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