Usa-Europa: Biden parla con Macron, Merkel e Johnson

Wilmington (Delaware), 10 Novembre – Il presidente eletto americano, Joe Biden, ha parlato al telefono con i leader del Vecchio Continente quest’oggi. Con l’omologo francese Emmanuel Macron, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il premier  britannico Boris Johnson. Nella telefonata fra i presidenti francese e statunitense il primo ha parlato del clima, della crisi sanitaria e della lotta al terrorismo. La Merkel ha espresso a Biden le felicitazioni per la vittoria, sua e di Kamala Harris. E ha dichiarato di auspicare una «stretta collaborazione» con gli Stati Uniti. I due hanno concordato sull’importanza della collaborazione transatlantica, soprattutto considerando le numerose sfide globali, come ha reso noto il portavoce tedesco Steffen Seibert.

Johnson “impaziente” e le radici irlandesi di Biden

Dal canto suo Boris Johnson si è detto impaziente di poter «rafforzare il partenariato» fra Londra e Washington. E di poter lavorare insieme a Biden, con cui ha parlato per 20-25 minuti, «sulle nostre priorità comuni». Vale a dire, «lotta ai cambiamenti climatici, promozione della democrazia e della ricostruzione dopo la pandemia». Anche il premier irlandese, Michael Martin ha parlato al telefono con Biden che ha sottolineato (ha riportato Martin, ndr) le sue radici irlandesi. Il prossimo presidente Usa ha ribadito «il suo totale sostegno» per l’accordo di pace del Venerdì Santo del 1998. E l’importanza di rispettarne i termini nel processo di attuazione della Brexit.

Il doppio messaggio della Merkel

«Un nuovo inizio nei rapporti fra Europa e Usa è necessario per affrontare insieme le sfide del XXI Secolo, ma l’Europa deve assumersi quella maggiore responsabilità che l’America a ragione richiede». È un doppio messaggio quello che Angela Merkel indirizza alla futura amministrazione Usa quando si congratula con i vincitori: Joe Biden e Kemala Harris, quest’ultima nominata con particolare enfasi.

Dopo i quattro anni turbolenti con Donald Trump, c’è la richiesta di un nuovo inizio. Una promessa di maggiore impegno da parte europea e tedesca. La cancelliera, però, non dà spazio alle critiche americane sul poco impegno da parte dell’Europa. Anche quando riconosce una ragione alle pressioni Usa degli ultimi anni: «su questa strada ci siamo già avviati», sostiene la Merkel.

Le spese per la Nato

Come ad esempio, quello delle spese militari per la Nato dei Paesi aderenti che dovrebbero raggiungere il 2% entro il 2024. La Germania è salita all’1,37% nell’anno in corso ma difficilmente raggiungerà l’obiettivo fissato.

La cancelliera ha ricordato i «buoni incontri di lavoro» con Biden quando era vicepresidente di Obama. Ha sottolineato la sua lunga esperienza politica e la conoscenza dell’Europa e della Germania. Ha poi citato con particolare calore la sua futura vice, Kamala Harris, la cui elezione è «un’ispirazione per molte persone e un esempio delle opportunità dell’America».

Il mistero della data per le congratulazioni

La dichiarazione pubblica della Merkel era, inizialmente, stata fissata per il pomeriggio di domenica 8 ma poi spostata a lunedì 9 novembre. Ma le sue frasi non hanno di fatto aggiunto nulla di nuovo al primo messaggio di auguri inviato sabato scorso attraverso il suo portavoce, poco dopo che le principali catene televisive americane avevano annunciato il superamento da parte di Biden dei fatidici 270 Grandi Elettori. Non aveva atteso l’ufficialità delle istituzioni, come invece sta facendo l’Unione europea.

Fonti politiche lasciano intuire che la cancelliera abbia voluto congratularsi con i vincitori nel giorno simbolico del 9 novembre, in cui la Germania commemora la tragedia della notte dei cristalli del 1938 e la gioia della caduta del Muro di Berlino del 1989. E a questo ultimo evento Merkel ha agganciato la parte politica delle sue congratulazioni, ricordando il ruolo decisivo avuto dagli Stati Uniti nel processo di riunificazione tedesco.

La dichiarazione

«Riprendere la collaborazione è la via obbligata perché il rapporto transatlantico “è un tesoro comune”, fondato su valori, interessi e difesa comune (la Nato)». Le sfide elencate sono aggiornate agli ultimi eventi: pandemia, surriscaldamento climatico, terrorismo, libero commercio. Tolto di mezzo l’ingombro di Donald Trump, che Merkel non cita nemmeno una volta, ci si può rimettere attorno al tavolo e ragionare insieme su come rimodellare un’alleanza che Berlino continua a ritenere decisiva, nonostante sul piano dei rapporti energetici ed economici i tavoli tedeschi siano molteplici (Russia, Cina).

La fine dei rapporti tesi con gli Usa

D’altronde con nessun presidente americano i rapporti erano stati tanto tesi come con quello uscente. Conferenze stampa congiunte sofferte, strette di mano mancate, sorrisi sarcastici: nessun feeling tra due caratteri e due stili di governo troppo contrapposti e nessun accomodamento sui temi che dividono i due vecchi alleati: gli squilibri commerciali, Nord Stream 2, gli stretti legami economici tra Berlino e Pechino, il braccino corto nelle quote tedesche per la Nato.

 

In merito alle posizioni e dichiarazioni degli altri leader nel mondo sui risultati delle elezioni americane vedi anche questo articolo su eurocomunicazione.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *