Attualità

Ultima Generazione a Fontana di Trevi

 

 

Roma, 21 Maggio 2023 – Il nuovo bliz di Ultima Generazione colpisce Fontana di Trevi nella capitale. Circa una decina di attivisti hanno gettato un liquido nero, carbone vegetale nelle acque del monumento.

Con uno striscione per la  campagna “non paghiamo il fossile“, anche considerato quello che sta accadendo in Emilia Romagna, i giovani ambientalisti, per sensibilizzare sulla loro causa, si sono posizionati in piedi dentro alla Fontana, urlando «il nostro Paese sta morendo», tra gli insulti dei passanti e dei turisti.  A interrompere l’azione, la Polizia Locale sul posto.

«Sono Mattia, ho 19 anni e ho deciso di fare disobbedienza civile perché la tragedia orribile vissuta in questi giorni in Emilia Romagna è un’avvisaglia del futuro nero che attende l’umanità, fatto di siccità alternata ad alluvioni sempre più frequenti e violente. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale stiamo per superare la soglia di 1,5°. Questo significa che i nostri figli potrebbero morire di fame e di sete. E che potremmo essere in tempo per vederlo. Secondo la Banca d’Italia, per di più, una casa su quattro è a rischio alluvione in Italia, con danni stimabili in 3 miliardi ogni anno. L’unica possibilità per evitare che accada è fermare le emissioni legate ai combustibili fossili. Il nostro Governo, invece, continua imperterrito a regalare all’industria del fossile finanziamenti pubblici per decine di miliardi di euro ogni anno. Noi abbiamo deciso di ribellarci a chi ci sta condannando a morte. E invitiamo genitori, nonni, fratelli e figli preoccupati a unirsi a noi», ha dichiarato l’attivista.

Nessun danno permanete ma a che costo?

«Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. Oggi imbrattata la Fontana di Trevi. Costoso e complesso il ripristino, sperando che non ci siano danni permanenti. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti». Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Fortunatamente la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti perché la vernice nera si è depositata tutto attorno al materiale di impermeabilizzazione, non sul marmo, e dovrebbe essere possibile rimuoverla. Il rischio è quando va sul marmo che è poroso. Questo comporterà un intervento significativo, costerà tempo, impegno e acqua, perché questa è una fontana a riciclo d’acqua. Ora noi la dovremo svuotare, si butteranno via 300 mila litri d’acqua, che è la capienza della fontana».

 

Ginevra Larosa

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