Ue pronta a nuove sanzioni verso Mosca

 

 

Roma, 15 Febbraio 2023 – L’Ue si prepara a vagliare un nuovo pacchetto di sanzioni da 11 miliardi di euro contro la Russia che arriveranno il 24 febbraio. A riferirlo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo intervento al Parlamento europeo. Le nuove misure includeranno «Divieti commerciali e controlli sulle esportazioni di tecnologia verso la Russia. Proporremo, tra l’altro, restrizioni all’esportazione di molteplici componenti elettronici utilizzati nei sistemi armati russi, come droni, missili ed elicotteri».

«L’Europa» conclude la von der Leyen, «sostiene anche le imprese e i lavoratori ucraini, che continuano a operare nonostante la guerra. Per farlo, abbiamo sfruttato la potenza del nostro mercato unico. Abbiamo integrato le nostre economie, unito le nostre persone, gemellato le nostre città e sincronizzato le nostre reti elettriche».

Nelle misure proposte, vengono inserite, per la prima volta, anche entità iraniane comprese quelle collegate alla Guardia Rivoluzionaria iraniana.

Borrell: «Mosca inizia nuova offensiva»

Secondo l’alto appresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, Mosca si starebbe preparando per condurre una nuova offensiva la quale sarebbe iniziata anche su piccola scala: «La realtà sul campo è estremamente preoccupante al momento» afferma in plenaria, «Più di 360mila soldati russi sono lì, il doppio rispetto a prima della guerra».

 «È la prima volta» sottolinea Borrell, «che l’Ucraina non ha il vantaggio di avere più truppe sul terreno», affermando in conclusione che come Ue «vogliamo che l’Ucraina vinca la guerra. Appartiene comunque alla famiglia europea, ma speriamo che trovi in Europa il futuro di cui ha bisogno»

Sostegno dall’Italia

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani rinnova il sostegno dell’Italia a Kiev e le nuove misure sanzionatorie proposte da Ursula von der Leyen. Intervistato da Repubblica dichiara che «bisogna fare di tutto perché la soluzione finale non sia una resa ai russi. Il Governo è saldamente ancorato all’Ue, agli Usa, all’Occidente. Armare l’Ucraina non è essere contro il popolo russo», ribadisce il ministro, «ma vuol dire sostenere Kiev e la sua resistenza».

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