Ucraina, bombardata 400 volte la zona Est

 

 

Roma, 21 Novembre 2022 – Nella notte ancora bombe in Ucraina, il freddo rende tutto più difficile e il negoziato è lontano. Si potrebbe definire così, in estrema sintesi, il conflitto.

Kherson è di nuovo libera

Nella città liberata di Kherson si cerca di ritrovare un po’ di normalità. La recente ritirata dei russi infatti ha consentito anche a diversi esercizi commerciali di riaprire, ma la situazione resta critica. Molte persone non hanno più una casa e mancano i generi di prima necessità. L’arrivo del freddo rende tutto più difficile, così le autorità di Kiev hanno offerto a chi non ha un tetto la possibilità di lasciare temporaneamente la città, almeno per l’inverno.

Ancora attacchi dalla Russia

Le bombe russe continuano a cadere. La scorsa notte hanno colpito una zona residenziale di Nikopol’ nella Regione orientale di Dnipropetrovsk. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform ha reso noto che «i russi hanno nuovamente terrorizzato il distretto di Nikopol con missili e artiglieria pesante. Hanno colpito tre comunità – Nikopol, Marhanets e Myrove. Sono stati sparati quasi 60 proiettili».

Il procuratore generale di Kiev ha aggiornato il bollettino dei civili morti in Ucraina: «dall’inizio del conflitto sono 8300 vittime e oltre 45 mila crimini di guerra registrati».

L’ombra delle armi nucleari

Intanto emerge che, durante i raid del 17 novembre, i russi avrebbero impiegato un missile di solito usato come vettore per un’arma atomica. In questo caso aveva una testata inerte, ma gli analisti si dividono tra chi legge in questo un messaggio minaccioso e chi il segno che le riserve convenzionali siano ormai terminate. È proprio sulla carenza di risorse è pronto a scommettere il viceministro della Difesa ucraino, sostenendo ottimisticamente che la guerra potrebbe terminare entro la primavera.

Zelensky vuole la vittoria militare

È arrivata perentoria però la smentita del suo stesso presidente, Zelensky, il quale attraverso il suo ufficio stampa ha giudicato «estremamente irrealistica questa ipotesi». E sull’eventualità di avviare un negoziato, ha affermato: «sarebbe bizzarro chiederci di farlo, stiamo vincendo e sedersi al tavolo significherebbe arrendersi».

L’atteggiamento di Kiev sembra iniziare a indispettire anche il presidente Biden, suo primissimo sostenitore insieme a Bojo (Boris Johnson), che non ha apprezzato questi toni sferzanti e provocatori. Resta ovviamente invariato l’appoggio della Nato e degli Usa alla causa Ucraina, con un nuovo imminente stanziamento da parte del congresso americano di 27 miliardi di dollari per il rifornimento di arsenale militare. Tuttavia secondo fonti vicine alla Casa Bianca ora Washington vorrebbe aprire al negoziato e ci sarebbero già colloqui e trattative segrete in corso al di là delle dichiarazioni di facciata.

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