Taxi, indetto nuovo sciopero di 48 ore

 

Milano, 28 Maggio 2024 – Scendono nuovamente in piazza i tassisti che, questa volta, incrociano le braccia per uno sciopero nazionale di 48 ore,  indetto, per il 5 e 6 giugno, dai sindacati Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn per far sentire la propria voce contro l’abusivismo e alcune mancate regolamentazioni oltre la non convocazione al Mit da parte dell’Esecutivo dopo lo sciopero del 21 maggio.

Lo sciopero a ridosso delle elezioni europee vedrà i taxi fermi dalle 8 alle 22fatte salve le garanzie delle prestazioni indispensabili e nel rispetto delle fasce orarie, ai sensi della regolamentazione vigente” come si legge nel comunicato diffuso dai sindacati di categoria.

Le motivazioni

La protesta indetta dalle 14 sigle di categoria dovrebbe servire da monito al Governo per riaprire il dialogo con le auto bianche per chiarire alcune questioni irrisolte come la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche, quali il Registro elettronico nazionale (Rem) utile per monitorare le autorizzazioni. Pietra dello scandalo proprio le licenze. I tassisti infatti spiegano che non sono contrari all’aumento delle licenze, come spesso accusati, ma al contrario chiedono che ci siano maggiori controlli: “Non si può” – spiegano – “con una licenza presa in Calabria, continuare impunemente a fare il tassista a Roma o Milano, impedendo di fatto alle amministrazioni locali una logica di programmazione, di poter dimensionare i propri organici in funzione delle proprie esigenze” aggravando così la concorrenza.

Proprio perché il rilascio delle licenze spetta ai comuni, chiedono che non venga più limitato il potere decisionale dei sindacati delle grandi Città “consentendo allo stesso tempo agli amministratori di piccoli paesini con poche migliaia di abitanti di rilasciare in modo indiscriminato centinaia e centinaia di autorizzazioni di noleggio che non serviranno mai i loro territori”.

Taxi contro Uber

Altro problema per cui i taxi chiedono l’intervento del Governo è la questione dei servizi analoghi al trasporto come Uber che si affida ad algoritmi per modificare i prezzi delle corse in base alla domanda, contrariamente alle auto bianche che sono un servizio pubblico regolamentato. Questione che non fa che aggravare la concorrenza sleale e per questo chiedono che si giunga alla definizione di un quadro di regole che contrasti i fenomeni di abusivismo. Contestualmente, però, la decisione di un nuovo sciopero è criticata da Assoutenti che sottolinea come questo danneggi soprattutto gli utenti.

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