Taranto, ex Ilva, continuano le proteste su vari fronti

 

 

Taranto, 14 Aprile 2021 – Sciopero proclamato dall’Usb (Unione sindacale di base) quello che si sta svolgendo nella città pugliese con presidio davanti ai cancelli della direzione dello stabilimento ArcelorMittal.

L’origine della manifestazione

I motivi della protesta sono a favore dell’illegittimo licenziamento dell’impiegato Riccardo Cristello. Il quale aveva condiviso su Facebook un post ritenuto denigratorio che invitava alla visione della fiction “Svegliati amore mio” sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle emissioni di un’acciaieria. E anche per una serie di altre rivendicazioni che riguardano la gestione della fabbrica.

Secondo fonti dell’Usb, l’azienda questa mattina ha convocato il lavoratore licenziato, Riccardo Cristello, e il suo legale, Mario Soggia. Questo, dopo aver aperto ieri a una possibile revoca del provvedimento. ArcelorMittal aveva spiegato “di non aver ricevuto alcuna richiesta di confronto dal dipendente“. Aggiungendo che “le giustificazioni formulate dallo stesso non fanno che confermare le motivazioni della sanzione disciplinare”. Tuttavia, l’azienda ribadisce “la propria disponibilità a un confronto analogo a quello avuto recentemente con altro dipendente (che era stato sospeso per gli stessi motivi, ndr), all’esito del quale, a fronte della presentazione di adeguate scuse, l’azienda ha deciso di revocare il licenziamento”.

No scudo penale si transizione energetica

Fratelli d’Italia ha presentato una mozione per un piano strategico per la siderurgia che prevede il ripristino dello scudo penale per l’ex Ilva di Taranto. Ma il sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci, in una memoria da il proprio contributo. “L’ipotesi della reintroduzione di uno scudo penale sarebbe tutt’altro che conciliabile con le azioni di soggetti privati che, già dal 2018, hanno dimostrato di non volersi ispirare a quei principi. Contestualmente quanto deciderà il Consiglio di Stato il prossimo 13 maggio, rispetto all’ordinanza sindacale del 27 febbraio 2020 per fermare le fonti inquinanti, non inciderà in alcun modo sul sentimento dell’Amministrazione comunale che non tornerà indietro e non consentirà ad alcun livello che sia fatto ulteriore scempio della salute e dei diritti dei tarantini“.

Consumatori in linea con il sindaco

L’associazione consumatori Codacons si schiera sulla stessa linea del sindaco, Rinaldo Melucci, per la creazione di un piano strategico per la siderurgia. “Contestiamo con fermezza la richiesta di FdI di ripristinare lo scudo penale per l’ex Ilva di Taranto. Una misura che cancellerebbe le battaglie dei cittadini per ottenere giustizia sul fronte ambientale e sanitario”, spiega il Codacons. “I problemi dell’acciaieria, infatti, proseguono anche durante la gestione ArcelorMittal. Non è pensabile che l’azienda non si assuma le responsabilità verso gli abitanti di Taranto e sia penalmente protetta. Una richiesta, questa, contraria alle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo che, in riferimento all’ex Ilva, ha bocciato la possibilità di scudi legali, riconoscendo il diritto dei cittadini a chiedere giustizia per i danni subiti”, conclude il Codacons.

Mise

Il ministro dello Sviluppo economico (Mise), Giancarlo Giorgetti, risponderà a una serie di interrogazioni riguardanti anche la produzione sostenibile dell’acciaio a Taranto. E la tutela degli interessi nazionali nell’ambito della trattativa Ue relativa ad Alitalia-Ita.

 

 

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