Sogin, il Codacons procede con l’esposto

 

 

Roma, 18 Febbraio 2022 – In merito ad alcune indiscrezioni emerse sulla stampa e che riguardano la società Sogin S.p.a. il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma. Si è anche rivolto ai ministri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica oltre all’Arera. La richiesta è di fare chiarezza su alcune possibili relazioni che sembrerebbero riguardare Sogin, Nucleco, studio Morandini, Javys e la Slovacchia.

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Nell’esposto si legge: “Su alcuni organi di informazione, e da ultimo su Eurocomunicazione, sono apparse notizie relative ad un contratto per 34,5 milioni di euro che Sogin ha sottoscritto con la società slovacca Javys per lo smaltimento delle resine e dei fanghi della centrale nucleare di Caorso (Piacenza). Rifiuti che, dopo essere stati trattati, rientreranno in Italia dalla centrale nucleare slovacca di Bohunice; a sua volta, Sogin è impegnata da un contratto con Javys, per 3,1 milioni di euro, a fornire assistenza tecnica per lo smantellamento del reattore V1 della suddetta centrale”.

“In base a questi contratti in essere, la Sogin avrebbe aperto una sede di rappresentanza in Slovacchia, nella città di Bratislava, che risulterebbe essere presso lo studio Morandini e Associati. Il quale, con denominazioni differenti, sarebbe beneficiario di alcuni contratti sia con Sogin sia con Nucleco S.p.A. Società al 60% di proprietà della stessa Sogin, che ne esprime l’amministratore delegato, e al 40% dell’Enea, che ne esprime il presidente”.

“I ruoli di vertice in Nucleco erano ricoperti rispettivamente dall’ingegner Emanuele Fontani (oggi amministratore delegato in Sogin), che precedentemente risulta essere stato in Enel come project manager acquisizione Slovacchia. Nella inchiesta giornalistica pubblicata in questi giorni si allegano documenti che, tra l’altro, mettono in rilievo l’esistenza di un affidamento in economia e diretto da parte della Nucleo S.p.a con aggiudicataria proprio la Javys con oggetto “Service of incineration of solid and liquid radioactive waste stored in Nucleco and solid and liquid radioactive waste deriving from the remediation of Cemerad Site” per un importo di euro 6.909.550”, scrive ancora l’associazione dei consumatori nell’esposto.

“Ciò che richiede gli accertamenti sollecitati sono quelle cosiddette coincidenze, che si riflettono nel fatto che chi in passato – secondo la fonte giornalistica – ancor prima di far parte della Sogin, aveva avuto esperienza come project manager acquisizione Slovacchia per conto Enel, risulta essere proprio l’attuale amministratore delegato della Sogin, l’ingegnere Emanuele Fontani. Ed ancora, – sempre per la fonte giornalistica dalla quale si evincono documenti a supporto – dal 31 maggio 2012 all’8 dicembre 2013 tale incarico di vertice risulta essere stato ricoperto da un ingegnere, Francesco Troiani, che poi ritroviamo in Sogin, sempre dal 2013. Ulteriore dato meritevole di acquisizione ai fini delle richieste istruttorie e indagini sono i resoconti dell’elenco dei fornitori e consulenti della Nucleco dapprima e poi della Sogin, dai quali si può constatare che già nei periodi succitati, compare la presenza di uno studio, quello della Morandini e Associati”.

“Non secondaria è poi la circostanza che a un convegno sulla tematica del decommissioning Sogin, il responsabile dei rapporti internazionali, seduto allo stesso tavolo con il titolare dello studio in cui la Sogin ha aperto la sede di rappresentanza in Slovacchia, viene sì citata tale circostanza senza specificare il nome dello studio.  (https://www.radioradicale.it/scheda/587488/il-decommissioning-nucleare-in-italia-un-confronto-tra-stakeholder?i=4045431)”.

“Non siamo in grado di verificare i fatti ma abbiamo il dovere di riprendere gli articoli apparsi sulla stampa e chiedere – anche nell’interesse stesso degli accusati oltre che per la tutela degli utenti e di valori, quali l’ambiente oggi ancor di più valorizzati dalla novella dell’art. 41 della Carta Costituzionale – alle autorità di accertarli, avviando una intensa attività di monitoraggio e Audit, specie con riferimento ai risvolti erariali delle condotte sopra descritte, e accertare i fatti nel loro reale verificarsi richiedendo e ottenendo anche un resoconto dei finanziamenti concessi e l’effettiva utilizzazione per fini indispensabili che il legislatore ha posto alla base dell’intero sistema al fine di fare chiarezza e trasparenza”, conclude il Codacons.

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