Sei miliardi contro caro bollette, ma nessun scostamento di bilancio

 

 

Roma, 17 Febbraio 2022 – Un intervento da cinque o sei miliardi contro il caro bollette. Fondi da mettere insieme senza ricorrere a nuovi scostamenti. Per alleviare soprattutto i costi delle imprese. Il Governo sta preparando il decreto con cui tagliare i costi dell’energia, ma lo fa in un clima politico da guerriglia. Tanto che, in vista del Consiglio dei ministri previsto per domani, nella cabina di regia convocata nel pomeriggio è andata in scena la strigliata del presidente del Consiglio Mario Draghi ai rappresentanti della maggioranza. Dopo che nella notte il Governo era andato sotto quattro volte, in Commissione, sugli emendamenti al Milleproroghe. E dopo che il premier era tornato da Bruxelles. E avesse avuto un colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Muro contro muro sulle soluzioni da adottare

Draghi è stato chiaro con i partiti: «Così non va», avrebbe ribadito. Se non si tratta di un ultimatum poco ci manca. «Però il Governo cambi metodo», gli è stato risposto da alcuni capidelegazione. Con la sottintesa richiesta di maggior coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni importanti. Soprattutto il Movimento 5 Stelle chiede maggiore condivisione sui testi. In mattinata, il dossier bollette era stato al centro di un incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia Daniele Franco, il capo di gabinetto Mef Giuseppe Chinè e il ragioniere generale Biagio Mazzotta. Fra gli interventi allo studio del Consiglio dei ministri, per arginare i prezzi delle bollette, ci sarebbe una proroga delle misure già adottate nel primo trimestre per le famiglie e le imprese. Oltre a prezzi del gas calmierati per le industrie ad alto consumo di energia. E una spinta alla produzione italiana di gas.

Le parole del ministro Giorgetti

Come ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti «Dobbiamo cercare di aumentare la produzione nazionale. E in qualche modo introdurre dei meccanismi, che sono allo studio. Credo e spero riusciranno a diventare norma a breve di calmierazione di prezzo con riferimento a determinati settori produttivi». L’auspicio è che i provvedimenti possano essere necessari per affrontare un periodo di tempo contenuto, nella speranza che la crisi in Ucraina possa trovare una soluzione pacifica. E che, di conseguenza, la corsa del prezzo del gas possa frenare, o invertire la rotta. Nel decreto che sarà all’esame del Consiglio di ministri ci sarà anche l’istituzione di un fondo unico per la riconversione del settore automotive, in modo da puntare sul green. Al momento non è stata definita la cifra che, in ogni caso, non dovrebbe essere inferiore a 7-800 milioni.

Sanzioni penali a carico di chi commette frodi sui bonus?

Non è escluso che in Consiglio dei ministri si parli anche di nuovi interventi per correggere la norma sui superbonus edilizi: potrebbero essere inasprite le sanzioni penali a carico di chi commette frodi sui bonus. In particolare, si starebbe valutando la responsabilità per chi fa asseverazioni false. Un’altra ipotesi allo studio prevede che la detrazione al 110% del superbonus, recuperabile oggi in cinque anni, possa essere “sospesa” in caso di sequestro del credito. Se poi gli accertamenti non si concludono con una confisca, il credito potrebbe essere recuperato anche una volta scaduti i tempi. Si va poi verso la reintroduzione delle cessioni multiple, con un limite massimo di tre, una all’impresa e due nel mondo bancario.

Incontro Governo-Eni per aumentare la produzione nazionale di gas

«Guardando all’orizzonte del medio e lungo termine» – ha spiegato Giorgetti – «dobbiamo fare determinati tipi di politiche. Quello che possiamo fare oggi, in particolare sul gas naturale, è aumentare la produzione, gestire molto meglio lo stoccaggio». In questa ottica, ieri il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri Roberto Cingolani e Daniele Franco hanno incontrano l’ad di Eni, Claudio Descalzi, per verificare le possibilità di aumentare la produzione nazionale di gas. Il progetto del Governo è di spingere al massimo le capacità dei siti già attivi e di valutare la possibilità di far ripartire in parte sottoposti a divieti, fra moratoria del blocco alle trivellazioni ed estrazione entro le 12 miglia.

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