Rise Above, 89 migranti sbarcati a Reggio Calabria

 

Roma 8 Novembre 2022 – Rise Above, la nave gestita dalla Ong Mission Lifelive sbarca al porto di Reggio Calabria con 89 migranti dei quali 40 bambini, molti in tenera età. I migranti provenienti da Costa d’Avorio, Camerun, Egitto, Liberia, Tunisia, Guinea e Burkina Faso alloggeranno in una palestra della scuola “Boccioni” di Gallico, quartiere in cui è presente un centro accoglienza. Successivamente saranno trasferiti come stabilito dal riparto nazionale del ministero dell’Interno.

Rise Above

La Rise Above appartenente alla Ong tedesca Mission Lifelive dopo giorno passati lungo le coste della Sicilia in attesa di poter attraccare in un porto sicuro, è giunta, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalle autorità competenti, al porto di Reggio Calabria scortata dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza. Lo sbarco è stato possibile perché considerato un “salvataggio per naufragio”: SarSearch and rescue (acronimo inglese che significa “ricerca e soccorso”, ndr).

Tensione al largo di Catania

Al largo delle coste catanesi la tensione si fa sempre più palpabile sulle navi Ong Humanity I e Barents, che non avendo condotto una operazione Sar, non posso sbarcare i migranti a bordo (vicenda diversa per quelli ritenuti “fragili”). La questione è divenuta un affare politico tanto che l’opposizione la ritiene “inumana”, sul caso Humanity si era arrivati a uno scontro tra Italia e Germania, il primo con un Paese Ue della neo premier Meloni. A bordo delle navi sono comparsi cartelli con scritto “Help Us”, molti hanno smesso di mangiare per la depressione o peggio, come fa sapere Juan Matias Gil, capo missione della Barents: «Le persone non capiscono perché gli altri sono sbarcati e loro no. Non possiamo dare loro risposte e allora l’ansia cresce, i conflitti crescono. Si buttano in acqua, una situazione che purtroppo vedremo molto spesso».

Salvini: «Stop tratta di esseri umani»

A chi ha attaccato l’attuale Governo di inumanità, Matteo Salvini ha replicato dichiarando che «Chi è a bordo di queste navi paga circa 3mila dollari che diventano droga e armi per i trafficanti. Sono viaggi organizzati e dobbiamo stroncare questo traffico di esseri umani». A queste parole fanno seguito le affermazioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che condividendo il pensiero salvinino ha ribadito che la linea del Viminale è di «comportarsi con umanità e fermezza sui nostri principi e in tal senso impronteremo le prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che nazionali. A nessuno l’Italia farà mancare assistenza umanitaria».

Rampelli: «Distinguere profughi da migranti economici»

Ospite della trasmissione Agorà il vicepresidente della Camera e deputato di FdI, Fabio Rampelli, ha evidenziato l’importanza di distinguere i profughi dai migranti economici, sottolineando che gli sbarchi selettivi servono per coniugare legalità e solidarietà per distinguere, secondo le legge dello Stato, coloro che vogliono e possono richiedere asilo, da coloro che sono migranti economici, che fuggono da Paesi non colpiti da guerre, e da chi necessita di cure immediate versando in precarie condizioni di salute.

Soccorsi i più fragili

«Abbiamo accolto soggetti fragili, donne e bambini, dicendo come dovrebbe fare uno Stato serio, agli immigrati economici che devono tornare indietro perché le procedure per emigrare, trovare lavoro all’estero, sono diverse e seguono la programmazione dei flussi dei singoli Stati nazionali, dove non si entra liberamente». Sottolinea Rampelli in merito allo “sforzo fatto dal nostro Paese.

Solidarietà

Secondo Rampelli l’Occidente dovrebbe guardare oltre il Mediterraneo, cercando di agire direttamente in Africa per porre fine alle partenze, come sostenuto da Papa Francesco di ritorno dal Bahrein, riferendosi al pensiero di Angela Merkel. «Chi vuole fare solidarietà ed è in buona fede, dovrebbe guardare ai fragili, alle donne e ai bambini» sottolinea, condividendo le parole dell’Arcivescovo di Palermo sulla necessità di emancipazione dell’Africa da Cina e Occidente. A chi  ritiene che l’applicazione del Regolamento di Dublino in rispetto al codice della navigazione sia razzista, Rampelli lo invita a vedere come vengono trattati gli immigrati da chi li sfrutta per lavoro nero, prostituzione e spaccio.

Humanity, presentato ricorso al Tribunale di Catania

Humanity I tramite il suo legale Riccardo Camporicco ha presentato ricorso in modalità telematica al Tribunale civile di Catania per richiedere al giudice lo sbarco immediato dei migranti rimasti a bordo, mentre è ancora in corso il ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimenti che imporrebbe al comandante della Ong di abbandonare il porto di Catania.

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