Raid su Gaza, tra le vittime un medico, sua moglie e cinque dei loro figli

 

 

Roma, 16 Maggio 2021 – “I jet israeliani hanno effettuato 150 attacchi aerei nelle prime ore di oggi di cui almeno 60 nella sola Gaza City. I raid aerei più intensi degli ultimi sette giorni”, così ha descritto gli attacchi israeliani di questa notte sulla Striscia il corrispondente di Al Jazeera, Safwat al-Kahlout. Tra le vittime ci sarebbe un medico palestinese, sua moglie e cinque dei loro figli, aggiunge citando fonti dell’ospedale al-Shifa. I soccorritori ritengono che alcune famiglie siano bloccate sotto le macerie delle loro case distrutte. Inoltre il ministero della Salute di Gaza fa sapere che molti palestinesi stanno arrivando negli ospedali con feriti.

Timori internazionali

Colpita la Torre Al-Andalus, un grattacielo di 15 piani con uffici e appartamenti, che ospitava gli uffici di diverse redazioni giornalistiche internazionali, in particolare quelle di Ap e Al Jazeera. Prima di colpirlo Israele ha avvisato gli occupanti permettendo l’evacuazione. Ma la distruzione del palazzo ha suscitato timori internazionali per il diritto di cronaca e la sicurezza dei giornalisti inviati per seguire le vicende.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Gueterres, ha dichiarato di essere «profondamente turbato». In programma c’è una nuova riunione del consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Intanto il presidente degli Usa, Joe Biden, ha parlato con il premier Netanyahu per esprimere sia grave preoccupazione che sostegno al diritto di Israele di difendersi dagli attacchi. Poi, ha avuto uno scambio anche con il capo dell’autorità palestinese Abu Mazen a cui ha chiesto lo stop ai razzi su Israele.

Proseguono anche i disordini tra palestinesi, ebrei ortodossi e la polizia israeliana. Sono 890 le persone arrestate dall’inizio delle proteste scatenate soprattutto dalla questione degli sfratti a Gerusalemme est. Numerosi anche i feriti e due le vittime.

Cortei di solidarietà

Migliaia di persone sono scese in strada negli Stati Uniti e in Canada per manifestare solidarietà al popolo palestinese. Da New York a Los Angeles, da Boston a Chicago, passando per Washington e Montreal, cortei si sono snodati per le città al grido di “Palestina libera”, “Libertà per Gaza”, “Basta apartheid”. Molti anche i manifestanti di religione ebraica critici del Governo Netanyahu con i cartelli “Not in my name”.

Anche in Italia da giorni ci sono manifestazioni di solidarietà. Ultima quella svoltasi a Roma il 15 maggio (vedi sotto, ndr) dove il corteo ha sfilato nel centro della Capitale.

Solo poche ore dopo essere stato interrotto, è stato ripristinato il canale Telegram dell’ala militare di Hamas: ne dà notizia il giornale israeliano Haaretz. Il canale sulla app di messaggistica ha oltre 175 mila abbonati; quando è stato sospeso, ne è stato creato uno nuovo che ha velocemente registrato decine di migliaia di abbonati.

 

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