Quarta dose, l’Aifa dice si per gli immunodepressi

 

 

Roma, 19 Febbraio 2022 – Via libera dalla Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i soggetti gravemente immunodepressi.

Tecnicamente non si tratta di una dose intera, ma di un booster dopo il completamento del ciclo primario composto da due dosi più quella aggiuntiva.

I tempi di somministrazione della quarta dose sono gli stessi del booster per la popolazione generale. Si useranno vaccini a mRna.

Nuovi contagi

Sono 50.534 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano 53.662. Le vittime sono invece 252 (ieri 314). Sono 492.045 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano 510.283. Il tasso di positività è al 10,2%, in lieve calo rispetto al 10,5% di ieri. Sono invece 953 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 34 in meno rispetto nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 76. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.387, ovvero 561 in meno rispetto a ieri.

Vaccinati e non vaccino

Tasso di ricovero per non vaccinati over 12 (380 per 100.000) di 5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni (84 per 100.000) e 9 volte maggiore sui vaccinati con booster (41 per 100.000). Questi i dati contenuti nel report esteso dell’Istituto superiore di Sanità (Iss). “Il tasso di mortalità (24/12/2021-23/01/2022) per i non vaccinati è di circa 19 volte più alto sui vaccinati con booster (6 decessi per 100.000 abitanti). Mentre i ricoveri in intensive (31/12/2021-30/01/2022) di 20 volte maggiore per i non vaccinati su chi ha avuto il booster”.

“Dal 24 agosto scorso al 16 febbraio 2022 segnalati 218.857 casi di reinfezione (3% del totale dei casi notificati). Nell’ultima settimana percentuale del 3,2%, in lieve calo sulla settimana precedente (3,4%). Dal 6 dicembre scorso (inizio diffusione di Omicron), rilevato un aumento del rischio reinfezione (valori significativamente maggiori di 1) nei guariti da Covid-19 da oltre 210 giorni; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi (dovuto a maggiore screening), nelle fasce dai 12 ai 49 anni e negli operatori sanitari”. Questo quanto emerge dal rapporto esteso dell’Iss.

“L’efficacia del vaccino anti-Covid in termini di riduzione del rischio nei vaccinati sui non vaccinati è del 64% in chi ha ricevuto la dose booster nel prevenire l’infezione. Del 93% sui casi di malattia severa sempre con il booster. Inoltre nel prevenire il contagio, efficacia al 63% nei 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 42% oltre 120 giorni; sulla malattia severa efficacia all’87% con ciclo completo da meno di 90 giorni, 89% da 91 e 120 giorni, e 83% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

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