Qualità della vita 2023, vince Udine

 

Roma, 4 Dicembre 2023 – Grandi notizie per Udine, incoronata come la Città in cui si vive meglio in Italia. Questo è quanto emerso dal rapporto sulla qualità della vita diffuso dal Sole 24 Ore giunto alla 34ª edizione dell’indagine curata da Confindustria sui territori nazionali dove si vive meglio.

“La provincia di Udine entra così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, dopo essersi piazzata nella top ten solamente tre volte dal 1990 (prima edizione) a oggi, precisamente nel 2016, nel 2020 e nel 2021” si legge sul report.

I parametri

L’indagine sulla qualità della vita che ha portato la provincia friulana alla vittoria, analizza alcuni parametri suddivisi in sottocategorie come ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; salute e società; demografia e giustizia e sicurezza. Sono questi i punti cardine, certificati ufficialmente, su cui si basa l’analisi sin dalla sua prima edizione degli anni ’90.

Rispetto all’edizione dello scorso anno Udine ha migliorato alcuni parametri come quelli di ambiente e servizi, affari e lavoro che gli hanno permesso di scalare la classifica. Tra i risultati migliori, quelli relativi al settore giustizia e sicurezza.

La classifica

Condividono il podio con Udine, Bologna (vincitrice della scorsa edizione) che conquista la seconda posizione e Trento terza classificata. Parlando invece di top ten troviamo in ultima posizione Verona che nelle edizioni del 2020 e 2021 presidiava la top ten. Monza solo al nono posto insieme a Brianza. Roma invece si piazza al 35º.

Il Mezzogiorno

Facendo eccezione per Cagliari che si ferma alla 23ª posizione la seconda parte della graduatoria concentra la gran parte delle Province del Mezzogiorno. Maglia nera invece per Foggia ferma, non succedeva da 12 anni, all’ultimo posto, a farle compagnia Caltanissetta, e Napoli, la quale non ha tratto vantaggi dall’effetto scudetto, il cui dato sul turismo non è rilevante, a penalizzarla la densità abitativa, la criminalità e gli scarsi dati sull’occupazione.

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