Perù, Governo Castillo ottiene la fiducia del Parlamento

 

 

Lima, 28 Agosto 2021 – Il Governo del presidente del Perù, Pedro Castillo, ha ottenuto venerdì la fiducia del Parlamento con 73 voti a favore, 50 contrari e nessuna astensione, al termine di una sessione protrattasi per due giorni. In una breve dichiarazione alla stampa successiva alla votazione il primo ministro Guido Bellido ha ringraziato l’appoggio del Congresso e ha affermato che il Governo terrà conto delle indicazioni sorte durante il dibattito parlamentare comprese anche quelle dell’opposizione.

Chi ha votato la fiducia e chi no

«Voglio ringraziare i deputati che hanno scommesso sulla governabilità e assicurare quelli che si sono opposti che terremo conto delle osservazioni fatte durante il dibattito», ha dichiarato Bellido. Oltre ai voti dei 37 deputati di Perù Libre, il Governo ha ottenuto il sostegno anche del gruppo Juntos por el Perù e di alcuni deputati dei partiti Accio’n Popular e Somos Perù. I partiti Fuerza Popular, Renovacio’n Popular e Avanza Pai’s non hanno appoggiato la fiducia ritenendo che il programma di Governo presentato da Bellido non è coerente con la realtà. Per ottenere la fiducia l’Esecutivo aveva bisogno di un minimo di 66 voti, la metà più uno del totale dei 130 deputati.

Le accuse reciproche non finiscono

Il gabinetto del nuovo presidente Pedro Castillo è entrato in carica lo scorso 28 luglio, dopo settimane di polemiche per presunte frodi al ballottaggio del 6 giugno. La nuova squadra di Governo è tuttavia subito finita al centro delle critiche per il presunto sostegno al terrorismo da parte di alcuni suoi membri. Lo scorso 20 agosto si è insediato il nuovo ministro degli Esteri del Perù, il diplomatico Oscar Maurtua, in sostituzione di Hector Bejar, dimessosi dopo le polemiche scatenate con la messa in onda di una registrazione risalente al 27 febbraio dove Bejar affermava che il gruppo terroristico di stampo marxista Sendero Luminoso, attivo nel Paese da vari decenni, «è stato in gran parte opera della Central intelligence agency (Cia) statunitense e dei servizi segreti» e che «è dimostrato storicamente che il terrorismo in Perù lo ha iniziato la Marina addestrata per questo compito dalla stessa Cia».

Presunto reato di terrorismo

La procura del Perù ha aperto una inchiesta sul primo ministro, Guido Bellido, e il leader del partito di governo Perù Libre, Vladimir Cerron, per presunto reato di terrorismo. L’ipotesi degli inquirenti è un presunto legame con Sendero Luminoso, la banda armata protagonista della dolorosa pagina di violenza che ha colpito il Paese andino negli anni 90. L’indagine, si legge nelle note della procura, parte dalle dichiarazioni di tale Eddy Bobby Villaroel Medina, presidente della “Asociacio’n Plurinacional de Reservista Tahuantinsuyanos”, “a conoscenza” di “contatti diretti” tra Cerron, Bellido e il “compagno Josè”, in accampamenti della banda paramilitare. Si tratta della seconda inchiesta che la procura apre, nel giro di poche ore, a carico del primo ministro e del discusso leader di Perù Libre.

Rete criminale che ha agito per finanziare “indebitamente” le attività del partito

I due sono inclusi anche nel fascicolo sul presunto riciclaggio di denaro sporco durante la recente campagna elettorale. La nuova tornata di indagini disposta dal procuratore Richard Rojas comprende tra gli altri Waldemar Cerron, fratello di Vladimir e portavoce di Perù Libre, e il governatore della provincia di Junin, Fernando Orihuela. Gli inquirenti ragionano sulla presenza di una rete criminale che ha agito per finanziare “indebitamente” le attività del partito sin dalla sua formazione: campagne elettorali, pagamenti di servizi e spese legali nei vari processi aperti contro il partito e, soprattutto, contro Cerron.

Tutto ruota intorno al leader di Perù Libre

Cerron, che già in passato è stato condannato per conflitto di interessi ed è coinvolto in altre inchieste di presunta corruzione, entra nelle indagini del cosiddetto “Dinamicos del centro” soprattutto per la presenza di movimenti sospetti nei conti correnti. Il leader di Perù libre è ritenuto il protagonista centrale dell’attuale Governo Castillo, il “maestro” rurale protagonista di una sorprendente vittoria alle presidenziali. Sarebbe stato Cerron, di fede leninista, a dettare la linea più radicale della prima fase della campagna elettorale, che assicurò la vittoria al primo turno dell’allora sconosciuto Castillo. Cerron avrebbe quindi contestato la scelta di Castillo di virare su posizioni più moderate per poter vincere al ballottaggio, “ottenendo” in cambio la nomina di un suo fedelissimo, Bellido, come presidente del Consiglio dei ministri.

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