Perù: due manifestanti sono stati uccisi, governo nel caos

Lima, 15 Novembre – Due manifestanti uccisi a Lima nel sesto giorno di proteste contro la destituzione del presidente Martin Vizcarra. L’intervento della polizia è stato duro e la morte dei due studenti universitari di 22 e 25 anni ha portato alle dimissioni di 13 dei 18 ministriIl presidente del Parlamento peruviano, Luis Valdez, ha chiesto al presidente ad interim Manuel Merino di rimettere il mandato, ma per ora il capo del governo non molla.

I fatti

Vizcarra è stato destituito il 10 ottobre scorso con 105 dei 130 voti del Parlamento. La motivazione rigurda presunte tangenti ricevute quando era governatore di Moquegua nel 2011. Un’accusa di corruzione non provata per la quale ancora non c’è un’inchiesta aperta. Al suo posto è stato nominato presidente ad interim l’oppositore Merino. Già presidente del Parlamento e espressione di un gruppo di forze politiche di destra legate ad alcune università private. Le quali erano contrarie alla lotta anticorruzione e alla riforma universitaria che Vizcarra stava portando avanti.

La manifestazione

I manifestanti in seguito alla ritirata della polizia, nelle vicinanze della sede del Congresso, sono avanzati in modo pacifico. Gli scontri di sabato hanno causato due morti, decine di feriti e almeno una ventina di dispersi.

Le cariche politiche

In occasione del giuramento dei suoi ministri, Merino ha invitato la popolazione alla calma e alla tranquillità. Ha poi sottolineato che il suo esecutivo dovrà accompagnare il Paese alle elezioni previste per l’11 aprile 2021. Vizcarra ha difeso il diritto dei peruviani di portare avanti proteste contro Merino chiedendo in ogni caso che le manifestazioni siano pacifiche.

Il Premio Nobel della Letteratura

Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, premio Nobel della Letteratura 2010, ritiene che nel processo di destituzione del presidente Vizcarra il Congresso (Parlamento unicamerale) abbia violato la Costituzione. «Credo si tratti di un fatto deplorevole, come hanno segnalato molti giuristi peruviani, fra cui l’ex premier Pedro Cateriano. Quest’ultimo ha bollato il comportamento del Congresso di autentico colpo di Stato. La Costituzione peruviana è molto chiara: un presidente può essere accusato, ma può essere indagato solo al termine del suo mandato. Con tutta evidenza il Parlamento ha violato la Costituzione con la sua azione».

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