Bruxelles, 28 Febbraio 2021 – I prerequisiti tecnici per la realizzazione del pass vaccinale europeo iniziano a delinearsi. Secondo fonti Ue c’è una prima intesa tra i leader. Spiegano, poi, che l’intenzione è creare un database comune per la registrazione delle vaccinazioni e un codice QR personalizzato riconosciuto in tutti gli Stati membri.
Secondo quanto si apprende l’idea è di sviluppare il sistema europeo inter-operabile atto a ridurre le procedure amministrative e scongiurare iniziative unilaterali degli Stati membri. Il compito è affidato a un gruppo di lavoro della Commissione Ue formato dagli esperti di tre unità (Connettività, Salute e Giustizia) e guidato dal commissario per la Giustizia, Didier Reynders.
Il certificato digitale conterrà informazioni semplici e rilevanti per attraversare i confini, come l’avvenuta vaccinazione, la negatività a un test Pcr o l’immunità al Covid-19 acquisita contraendo la malattia. Inoltre è pensato per essere conservato sugli smartphone. I tempi per la realizzazione del pass sono ancora incerti. Ma la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha chiarito che serviranno almeno tre mesi prima che sia pronto per l’uso.
«Siamo fiduciosi di poter raggiungere il nostro obiettivo a fine estate di vaccinare il 70% della popolazione europea adulta. Si tratta di 255 milioni di cittadini della Ue, e se guardiamo ai dati previsti questo è un obiettivo che possiamo realizzare». Queste le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al termine del vertice in cui è stato trovato un accordo di massima sul cosiddetto “pass vaccinale”.
«Ci servono almeno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema inter-operabile europeo. L’accordo riguarda l’utilizzo di una serie di dati minimi nel passaporto che potrebbero essere utili per dare informazioni sulla presunta immunità».
«Le informazioni confidenziali, che riguardano la vaccinazione, la negatività a un test e l’eventuale sviluppo di anticorpi, devono essere pertinenti a livello transfrontaliero», ha aggiunto. La presidente ha insistito sull’importanza di sviluppare un approccio europeo al sistema dei pass vaccinali. «Se non ci riuscissimo, le iniziative bilaterali degli Stati membri creeranno ancora più difficoltà. Anche grandi società come Google e Apple sono pronte a offrire soluzioni all’Oms. Ma si tratta di condividere informazioni confidenziali, quindi vogliamo dire chiaramente che noi offriamo una soluzione europea».
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