Pakistan, un bambino tra le vittime dell’attentato

 

 

Islamabad, 30 Novembre 2022 – Tre vittime, tra cui un bambino, e 28 feriti, tra cui una quindicina di agenti. Questo il bilancio provvisorio a seguito di un’esplosione nei pressi di un veicolo delle forze di sicurezza a Quetta, nella provincia sudoccidentale del Baluchistan in Pakistan.

Dopo i dovuti accertamenti si evince che si è trattato di un attentato suicida, rivendicato dai talebani. Lo scoppio è avvenuto nell’area di Baleli, capoluogo di provincia, dove i poliziotti stavano scortando i vaccinatori contro la poliomielite per una campagna anti-polio in corso. I talebani ritengono le campagne di vaccinazione un espediente ideato dall’Occidente per spiarli.

Il gruppo terrorista talebano Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. In un breve messaggio inviato alle più importanti agenzie di stampa internazionali, il portavoce del TTP, Muhammad Khorasani, ha parlato di un «attentato suicida». Ha poi affermato che i dettagli sull’attentatore saranno divulgati in seguito.

Fine della tregua

Lunedì scorso il gruppo armato ha annunciato la fine delle tregua concordata a giugno con il Governo di Islamabad con l’obiettivo di tenere negoziati di pace in un clima sereno. A detta dei talebani pakistani, i primi a non rispettare il cessate il fuoco sarebbero stati proprio i soldati dell’esercito. “Poiché le operazioni militari sono in corso contro i mujaheddin in diverse aree, è imperativo che voi compiate attacchi ovunque sia possibile in tutto il Paese”, è stato l’appello del gruppo armato ai suoi militanti.

La nota fa riferimento, in particolare, alle operazioni militari nel distretto di Lakki Marwat, chiamando i combattenti alla rappresaglia. I colloqui tra le parti si sono svolti dall’ottobre al dicembre del 2021, per poi riprendere a maggio di quest’anno e interrompersi nuovamente. Da settembre i talebani hanno sferrato attacchi soprattutto nei distretti di Dera Ismail Khan, Tank, Waziristan Nord e Sud, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Il Ttp è attivo dal dicembre del 2007 al confine tra l’Afghanistan e il Pakistan, alleato con lo Stato Islamico, Al Qaida e i talebani afgani, e dichiarato illegale nel 2008.

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