Onu, raid israeliani su Jabalia possibile crimine di guerra

 

 

Roma, 2 Novembre 2023 – “Quanto accaduto nel campo profughi di Jabalia, nella striscia di Gaza potrebbe costituire un crimine di guerra”. Questo è quanto affermato dall’Onu in merito al raid di Israele che ha causato un elevatissimo numero di feriti e morti tra la popolazione civile nel campo profughi, scrivendo su X che “temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”.

Mokhiber: «Si tratta di genocidio»

Craig Mockhiber, ex funzionario dell’Onu e direttore dell’ufficio newyorkese dell’alto commissario dei Diritti umani, sostiene che gli attacchi di Israele a Gaza hanno portato la morte di quasi 9mila palestinesi e questo costituisce un genocidio. Lancia poi delle accuse contro le Nazioni Unite, riportate nella sua lettera di dimissioni, in cui evidenzia l’inoperato dell’organizzazione “ancora una volta non è riuscita a intervenire”.

Papa: «Servono due Stati»

Anche sua Santità si schiera contro la guerra e in una lunga intervista rilasciata al Tg1 afferma che «Ogni guerra è una sconfitta e che non porta a nulla. Tutto si guadagna con la pace e con il dialogo. Nella guerra uno schiaffo provoca l’altro». Papa Francesco poi sottolinea l’esigenza di una soluzione di due Stati. «Due popoli che devono vivere insieme con la saggia soluzione dell’accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale».

L’appello dei media

I media hanno lanciato il loro appello tramite una lettera firmata a vario titolo da 520 tra giornalisti, inviati di guerra, agenzie di stampa, cronisti ecc per poter entrare nelle zone di guerra (senza rischi) come nella striscia di Gaza, e documentare quanto accade per consegnare i fatti alla storia, “quella in corso in Medio Oriente è una guerra che ha ripercussioni in tutti i nostri Paesi e sarà fondamentale per il nostro futuro, ma per ora possiamo raccontare quello che vi accade solo dall’esterno”.

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