Morto Messina Denaro, il boss di Cosa nostra

Roma, 25 Settembre 2023 – È morto questa notte dopo giorno di agonia all’età di 61 anni l’ex boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro nel reparto per detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove era ricoverato dal mese di agosto. Latitante da trent’anni ha perso la sfida col tumore al colon diagnosticatogli nel novembre del 2020 che ne ha anche permesso la cattura, lo scorso gennaio, grazie alle cure alle quali si sottoponeva.

Gravissime condizioni di salute

Le condizioni di salute di Messina Denaro sono apparse molto gravi all’equipe di infermieri e oncologi che avevano in cura il mafioso, sin dal suo arrivo nella struttura ospedaliera. Due le operazioni subite per le complicazioni durante i mesi di detenzione, tanto che dopo l’ultimo intervento i medici hanno ritenuto più opportuno curarlo in una stanza di massima sicurezza presso l’ospedale San Salvatore. Come da testamento biologico, da venerdì hanno interrotto l’alimentazione forzata ed è stato dichiarato in coma irreversibile.

Ricercato tra i più pericolosi in Italia

Nato a Castelvetrano, provincia di Trapani nel 1962, da sempre legato alla Città natale, dopo le prime azioni criminali entra ufficialmente nella cosca locale comandata dal padre Francesco, conosciuto come don Ciccio. Verso la fine degli anni ’80 Messina Denaro divenne uno dei ricercati più pericolosi in Italia. In quel periodo gestiva alcuni racket per conto della mafia siciliana come lo smaltimento illegale di rifiuti, riciclaggio, estorsioni e traffico di droga. Pochissime le informazioni nelle mani delle forze dell’ordine, si considerava intelligente, scaltro e prudente in maniera quasi ossessiva. Dopo l’arresto di Provenzano, divenne, di fatto, il capo di Cosa nostra.

Il denaro del boss

Contestualmente al grande lavoro per la riconsegna della salma del latitante alla famiglia gli inquirenti si interrogano sugli effetti che questa avrà su Cosa nostra. Il dubbio rimane sul patrimonio miliardario dell’ex boss. Nel corso della latitanza lo Stato è riuscito a sequestrargli circa 4 miliardi, ma si ipotizza che i beni a suo nome siano ancora tanti.

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