Attualità

Mariupol, l’acciaieria Azovstal resiste agli attacchi russi

Roma, 5 Maggio 2022 – I reparti dell’esercito russo, impegnati a condurre le operazioni belliche nella città di Mariupol, in questi ultimi due giorni hanno sferrato ripetuti e decisi attacchi nei confronti dell’acciaieria Azovstal. Le offensive sono state lanciate con modalità differenti, in particolar modo mediante colpi di artiglieria e incursioni aeree. Le colonne di fumo provocate dalle esplosioni sono state visibili anche dal satellite. Sembrerebbe che una serie di contese siano avvenute anche all’interno della fabbrica, in prossimità degli ingressi che conducono ai cunicoli sotterranei. I russi avrebbero tentato un’irruzione violenta e travolgente, senza tuttavia conseguire dei risultati degni di nota.

La fabbrica rappresenta l’ultimo presidio della resistenza ucraina all’interno della città portuale. Alcune unità della marina ucraina e il reggimento paramilitare Azov sono impegnati a portare avanti una difesa disperata. Nei loro confronti grava la responsabilità di proteggere i tanti civili che trovano ancora rifugio tra i cunicoli antiatomici della fabbrica. Il comandante dell’Azov, Denis Prokopenko, ha rilasciato una serie di testimonianze in merito agli eventi che si sono susseguiti nelle ultime 48 ore, mediante un videomessaggio che è stato diffuso dall’Ukrainska Pravda, una testata telematica ucraina: «Per il secondo giorno consecutivo, l’esercito russo ha fatto irruzione nello stabilimento. Ci sono battaglie pesanti e sanguinose. Ringrazio il Mondo intero per l’enorme sostegno della guarnigione di Mariupol. I nostri soldati se lo meritano. Nonostante tutto, continuiamo a eseguire l’ordine: mantenere la difesa».

Yuriy Sak: la difesa dell’Azovstal è la priorità numero uno

Il ministro della Difesa ucraino, Yuriy Sak, in occasione di un’intervista radiofonica rilasciata alla Bbc, ha dichiarato che la protezione dell’acciaieria di Mariupol rappresenta la “priorità numero uno“. La difesa ad oltranza avrebbe lo scopo di consentire altre evacuazioni di civili. Non si conosce tuttavia il numero esatto dei rifugiati. Le autorità ucraine avevano parlato di circa seicento persone. Né si ha contezza delle condizioni psicofisiche in cui si trovano, e se abbiano ricevuto dei rifornimenti di cibo, acqua e medicinali negli ultimi giorni.

Russi promuovono tregua di tre giorni per consentire evacuazione civili

Le forze di occupazione hanno decretato la sospensione delle attività militari nei pressi dell’Azovstal, da stamattina fino a sabato prossimo. Una pausa di tre giorni finalizzata a consentire la costituzione di corridoi umanitari per lo sgombro dei civili. Volodymyr Zelensky, a tal proposito, ha annunciato che gli ucraini sono pronti a rispettare una tregua, «serve tempo per far uscire la gente da questi sotterranei. Dobbiamo mantenere il cessate il fuoco per salvare le persone, fra cui donne, anziani e bambini».

Ginevra Larosa

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