Leader Ue in Turchia: sarà una ripresa al dialogo?

 

 

Bruxelles, 6 Aprile 2021 – Dopo un anno di forti tensioni, dai migranti al Mediterraneo orientale, i leader Ue incontrano, ad Ankara, il presidente turco. La riunione organizzata per delineare la linea di normalizzazione indicata dall’ultimo Consiglio europeo.

Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla fine dell’incontro dichiara: «Siamo venuti in Turchia per dare nuovo slancio alle nostre relazioni. E a questo proposito, abbiamo avuto un primo incontro interessante con il presidente Recep Tayyip Erdogan. Abbiamo discusso in modo approfondito quattro aree in cui l’Unione europea e la Turchia trarrebbero vantaggio da una cooperazione rafforzata».

«La prima area è quella in cui vogliamo rafforzare i nostri legami economici. L’Unione europea è il principale partner di importazione ed esportazione della Turchia. E le aziende europee sono una fonte cruciale di investimento. La Turchia, all’interno dell’unione doganale, è un partner importante in molte catene di valore cruciali che abbiamo», ha spiegato la von der Leyen.

Seconda area di cooperazione rafforzata

«L’argomento numero uno dovrebbe essere, in un dialogo ad alto livello, la lotta al cambiamento climatico. Questa è la nostra preoccupazione comune e ormai tutti percepiamo il pericolo che stiamo affrontando con l’aumento del cambiamento climatico e le conseguenze successive nei nostri Paesi. La seconda preoccupazione è sicuramente la salute pubblica», ha aggiunto la leader Ue.

«Il terzo argomento che abbiamo discusso è che la Commissione europea esplorerà modi per rafforzare la cooperazione sui contatti e sulla mobilità tra le persone. La partecipazione della Turchia ai programmi dell’Unione europea come ad esempio Erasmus+ o Horizon Europe si è dimostrata molto preziosa in passato. E questa è una collaborazione che ci interesserebbe estendere nei prossimi anni. Credo che questo sia un vantaggio per entrambi», ha continuato la presidente von der Leyen.

Rifugiati e migrazione

Infine, «la quarta area di cooperazione riguarda i rifugiati e la migrazione. La dichiarazione Ue-Turchia del 2016 resta valida e ha portato risultati positivi. Ciò riguarda principalmente i rifugiati siriani e le loro comunità ospitanti in Turchia. Ma vale anche per la lotta alla tratta di esseri umani e al
contrabbando. Pertanto, ci aspettiamo che la Turchia rispetti i suoi impegni e li mantenga. Ciò include la prevenzione delle partenze irregolari. E include anche la ripresa senza indugio delle operazioni di rimpatrio dalle isole greche alla Turchia. Questo è per noi un impegno cruciale e sarebbe una grande dimostrazione di buona volontà che questa cooperazione in materia di migrazione funzioni», ha concluso la presidente della Commissione europea.

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