Lavoro minorile, dati in netto aumento a causa della pandemia

 

 

Roma, 12 Giugno 2021 – Sarà il Sudafrica, nel 2022, a ospitare la quinta edizione della Conferenza Globale sul lavoro minorile (V Global Conference on Child Labour). Durante le riunioni le parti interessate condivideranno le loro esperienze e si impegneranno ulteriormente nel porre fine a questo fenomeno. La speranza è di eliminarlo in tutte le sue forme entro il 2025. Le Nazioni Unite hanno, infatti, proclamato il 2021 come l’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile.

La pandemia da Covid-19 ha peggiorato la situazione

La Giornata mondiale contro il lavoro minorile si celebra oggi, 12 Giugno. In questa occasione è stato pubblicato il rapporto Child Labour: Global estimates 2020, trends and the road forward. Il quale, purtroppo, evidenzia che i progressi per porre fine al lavoro minorile si sono arrestati per la prima volta in 20 anni. Infatti il precedente trend, che vedeva il lavoro minorile diminuire di 94 milioni tra il 2000 e il 2016. ha subito un inversione. Attualmente sono 160 milioni i bambini coinvolti, con un aumento di 8,4 milioni negli ultimi 4 anni. Invece, sono 9 milioni quelli a rischio a causa della crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19. Numero che potrebbe salire a 46 milioni se questi bambini non avranno accesso alla protezione sociale.

La drammatica contrazione del reddito di molte famiglie e la chiusura delle scuole, a causa della pandemia, hanno costretto in alcuni casi i bambini che già lavoravano a lavorare più a lungo o in condizioni peggiori.

La direttrice generale dell’Unicef, Henrietta Fore, mette in guardia: «Stiamo perdendo terreno nella lotta contro il lavoro minorile. E l’ultimo anno non ha reso questa lotta più facile. In questo secondo anno di confinamento a livello mondiale, con la chiusura delle scuole, l’interruzione delle attività economiche e la riduzione dei bilanci nazionali, le famiglie sono costrette a fare scelte disperate».

Per invertire la tendenza all’aumento del lavoro minorile, l’Ilo e l’Unicef chiedono di attuare misure che favoriscano un’adeguata protezione sociale per tutti, l’aumento degli investimenti a favore di un’istruzione di qualità, la promozione del lavoro dignitoso per gli adulti, affinché le famiglie non debbano ricorrere al lavoro dei loro bambini per generare reddito familiare e, infine, di eliminare gli stereotipi di genere e le discriminazioni che hanno un impatto sul lavoro minorile.

Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

«In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che coincide con l’Anno proclamato dalle Nazioni Unite per l’eliminazione del lavoro minorile, desidero sottolineare la necessità di un impegno concreto e solidale da parte degli Stati contro una piaga intollerabile che coinvolge ancor oggi, secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro, oltre 150 milioni di bambini».

«L’Italia non è esente, purtroppo, dal fenomeno del lavoro infantile, incluso lo sfruttamento da parte della malavita organizzata. Situazione che compromette il futuro di nostri giovani e della intera società.
Occorre uno sforzo corale di tutta la società e delle sue istituzioni per porre fine a questa grave violazione dei diritti dell’infanzia. E rendere effettivamente vigente il diritto dei bambini a un avvenire da loro liberamente scelto. In questo senso, le iniziative di sensibilizzazione previste in questi giorni in Italia sono particolarmente meritevoli».

 

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