Roma, 30 Aprile 2022 – Tra le Regioni europee con l’occupazione più bassa nel 2021 quattro sono italiane: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. A rivelarlo sono le ultime tabelle Eurostat a proposito del mercato del lavoro europeo.
La Sicilia registra un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 41,1%, la Campania del 41,3%, la Calabria del 42% e la Puglia del 46,7% a fronte di un tasso medio per l’Ue del 68,4%. La situazione peggiora quando i dati fanno riferimento all’occupazione femminile con appena il 29,1% in Campania e Sicilia e il 30,5% in Calabria.
Differenze Nord-Sud
Si riconferma la presenza di ampie differenze territoriali tra il Nord e il Sud in Italia: se il tasso di occupazione media del Belpaese si attesta al 58,2%, tocca dei picchi del 70% nella provincia autonoma di Bolzano per scendere di quasi trenta punti percentuali quando si prende in esame il meridione. In generale, a Nord Ovest del Paese il tasso di occupazione risulta essere pari al 65,9%, mentre a Nord Est si attesta intorno al 67,2%: livelli decisamente più in linea con l’andamento europeo.
Il peggior risultato tra i 27 Paesi è quello della Grecia, che nonostante presenti meno differenze territoriali riporta un tasso di occupazione del 57,2%: livello comunque superiore per oltre dieci punti percentuali a quello registrato nel sud Italia (45,2%).
Le disparità si riflettono anche sul fronte dell’istruzione e del genere: per il totale dei laureati (uomini e donne) il tasso di occupazione è dell’84,9%, nell’Ue del 90% nella regione tedesca di Dresda e del 79,2% in media in Italia. Ma se in Lombardia la media è dell’84,3%, in Calabria è scende al 65,3% e in Campania al 68,2%. Nel nostro Paese anche il tasso di occupazione per le donne laureate (76,4%) risulta più basso di quello Ue (82,5%). Ma se il Nord del Paese si avvicina alla media (in Lombardia risulta attorno all’82%), il sud rimane indietro (con il 64% in Campania e il 59,4% della Calabria).