L’arrivo dei 18 pescatori rilasciati dalla Libia partiti da Bengasi venerdì

Mazzara del Vallo, 20 Dicembre – I 18 pescatori sono arrivati poco dopo le 10 al porto Nuovo di Mazara del Vallo, accompagnati dal suono delle sirene di alcuni pescherecci. Partiti da Bengasi all’una di notte di venerdì, hanno navigato per circa 60 ore. Adesso potranno riabbracciare le loro famiglie. Liberate anche 18 colombe (portate dentro una cesta con un nastro tricolore) sulla banchina del porto.

I marinai sono stati sottoposti a un doppio tampone: sono tutti negativi a quelli rapidi. I risultati di quelli molecolari, invece, arriveranno nelle prossime ore.

La vicenda

Sequestrati in Libia per 108 giorni e liberati lo scorso giovedì.

I due pescherecci si trovavano sulla banchina principale della zona militare del porto di Bengasi. I membri dell’equipaggio tra cui 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi avrebbero trascorso i mesi del loro sequestro in una palazzina di quattro piani dell’amministrazione a circa 500 metri dalle due barche.

Il sequestro è avvenuto a inizio settembre, poche ore dopo una missione diplomatica italiana in Libia, attualmente alle prese con un difficile trattato di pace tra il generale della Cirenaica e al-Sarraj. Il ministro Di Maio aveva deciso di non incontrarsi con Haftar. Verso le 21 dell’1 settembre la Marina di quest’ultimo aveva sequestrato i due pescherecci, Antartide e Medinea. Avevano gettato le reti a 35 miglia a nord di Bengasi in un tratto di mare ricco di gamberi rossi rivendicato come Zona economica esclusiva dalla Libia. Dopo l’arresto era partita una trattativa per liberare gli italiani a cui però era legato uno scambio con quattro libici carcerati in Italia nel 2015 per traffico di esseri umani. Secondo le autorità locali erano partiti per l’Italia per coronare un loro sogno di diventare calciatori professionisti.

La liberazione

«Oggi sembra proprio la giornata giusta», aveva detto Marco Marrone armatore della Medinea. «Ho pianto come un bambino».

Il ministro degli Esteri, Di Maio, e il premier, Conte, hanno dato conferma della liberazione tramite Facebook. «I nostri pescatori sono liberi», ha scritto Di Maio. Il quale ha anche ringraziato l’Aise (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna) e il corpo diplomatico italiano. «Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi».

«Buon rientro a casa», è stato invece il commento di Conte.

Elogi al Governo

Il comandante generale Khalifa Haftar ha elogiato il ruolo che il Governo italiano gioca nel sostegno a una soluzione della crisi libica. Questa la posizione del Comando generale delle Forze armate arabe libiche apparsa su Facebook dopo il vertice tra i tre. Nel post e si legge che nel corso dell’incontro sono stati affrontati gli ultimi sviluppi relativi al «dialogo politico in corso sotto egida dell’Onu come anche gli ultimi avvenimenti concernenti il dossier dello Stato libico sul piano internazionale».

 

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