Kosovo, il Governo punta a ottenere la candidatura all’adesione in Ue

 

 

Pristina, 11 Maggio 2021 – Status di candidato all’adesione all’Unione europea è l’obiettivo di Albin Kurti, primo ministro del Kosovo, durante il suo mandato. Secondo quanto riporta il quotidiano Koha Ditore il programma, approvato la scorsa settimana, non è ancora presentato e la data non rivelata.

Il traguardo, però, potrà essere raggiunto solo se verrà riconosciuta l’indipendenza del Kosovo dai 5 Stati membri dell’Ue che ancora non lo hanno fatto. Si tratta di Cipro, Grecia, Romania, Slovacchia e Spagna.

Fuga di notizie

Il 12 aprile il sito bosniaco Politicki.ba ha pubblicato delle indiscrezioni su un presunto rinvio, da parte del premier sloveno Janez Jansa del “non Paper” al Consiglio europeo. Ma Jansa ha immediatamente smentito di aver stilato il documento in questione.

Invece dal Consiglio europeo non è pervenuta né una conferma, né una smentita ufficiale di aver ricevuto il presunto “non paper”. Ma il 15 aprile lo sloveno Necenzurirano ha pubblicato degli stralci di un documento in lingua inglese, senza firmatari, in cui si espongono una serie di proposte che comprendono fra le altre cose la disgregazione della Bosnia Erzegovina. La proposta sembra riguardare l’unificazione della maggior parte del territorio della Repubblica Srpska (entità serba) con la Serbia. Nel documento si legge: “La questione nazionale serba può essere risolta annettendo parte della Repubblica Srpska alla Serbia. In questo caso, la Serbia, è pronta ad accettare l’unificazione del Kosovo e dell’Albania“.

Un’altra proposta riguarda la questione nazionale croata, che può essere risolta in due modi secondo il documento. La prima opzione riguarda la fusione della maggioranza dei cantoni croati della Bosnia Erzegovina con la Croazia. La seconda interessa la concessione di uno status speciale alla parte croata della Bosnia Erzegovina (utilizzando il modello dell’Alto Adige).

Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, ha negato di aver mai preso visione dei “non paper” menzionati dai media. Il premier albanese, Edi Rama, ha invece confermato di aver visto i documenti.

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