Kiev, lancio missili sulla città alle prime ore del giorno

 

 

Roma, 28 Luglio 2022 – Sferrato attacco missilistico dalle forze russe contro la Regione di Kiev nelle prime ore del mattino. A riferirlo il governatore locale secondo cui sarebbero state colpite infrastrutture nella zona.

In un aggiornamento su Telegram, citato anche dal Guardian, il governatore Oleksiy Kuleba ha riferito dell’attacco lanciato contro il distretto di Vyshgorod, a nord della capitale ucraina, precisando che sono in corso verifiche per stabilire se ci sono vittime.

Le autorità municipali a Kiev hanno inoltre diramato un allarme aereo indicando così ai residenti di assicurarsi di essere al riparo.

Secondo fonti militari ucraine, sono stati lanciati oltre 20 missili da territorio bielorusso. Di questi nove hanno colpito la zona di Goncharivska, nella regione di Chernihiv. Non si ha al momento notizia di vittime.

Conquiste

Le forze russe hanno preso il controllo della seconda centrale elettrica più grande dell’Ucraina. Lo ha confermato il governo di Kiev, dopo l’annuncio di Mosca. Le truppe filorusse “hanno ottenuto un piccolo vantaggio tattico: hanno conquistato la centrale a carbone di Vuhlehirsk“, ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych in un’intervista pubblicata su YouTube e riportata dai media internazionali.

Le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov secondo cui la Russia è pronta a negoziare sarebbero solo uno stratagemma per fermare la controffensiva dell’Ucraina, secondo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko.

«Capiscono che l’Ucraina sta preparando una controffensiva nel sud e vogliono creare l’impressione che sia Kiev a non essere disposta a negoziare. Lo fanno per guadagnare più tempo, per inscenare falsi referendum e assorbire territori. Non vediamo alcuna volontà da parte loro di negoziare. Stanno ancora bombardando le città ucraine. Stanno ancora violando accordi, come quello sul grano. Dicono una cosa pubblicamente, ma ne fanno altre sul campo di battaglia. Non prelevano i cadaveri dal campo di battaglia perché secondo la loro legislazione la famiglia di ogni soldato morto riceve sette milioni di rubli. Niente invece se risulta scomparso: nessun corpo significa niente soldi», ha affermato Nikolenko in un’intervista all’Irish Time.

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