Jill Biden incontra Olena Zelenska. Trudeau a Irpin

 

 

Roma, 8 Maggio 2022 – La moglie del presidente americano Jill Biden si è recata a sorpresa in Ucraina per incontrare Olena Zelenska, consorte del premier Volodymyr Zelensky. Si è trattato di un evento dall’alto valore simbolico. Il ritrovo è avvenuto all’interno di un edificio scolastico nella città di Uzhhorod, che sorge in prossimità del confine con la Slovacchia. Le first lady si sono abbracciate al di fuori della scuola. In seguito si sono concesse alle domande di alcuni giornalisti, radunati in una stanza dell’edificio.

Olena Zelenska ha definito la sortita di Jill Biden «un atto molto coraggioso». Ha inoltre affermato: «Capiamo cosa significa per la first lady Usa venire qui nel corso di una guerra, quando ogni giorno ci sono azioni militari e le sirene suonano ogni giorno. Tutti noi sentiamo il vostro amore e sostegno durante un giorno così simbolico per noi». Mentre la moglie del presidente Usa ha dichiarato: «Ho pensato che fosse importante mostrare al popolo ucraino che questa guerra è brutale e deve finire. Il popolo degli Stati Uniti è vicino agli ucraini». Anche Il premier canadese Justin Trudeau ha compiuto un viaggio a sorpresa a Irpin, non molto lontano Kiev, allo scopo di dimostrare la propria solidarietà al popolo ucraino.

Nessuna resa della resistenza ucraina all’Azovstal

Nel frattempo, in una delle zone più calde del conflitto, l’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove ancora sopravvive la resistenza ucraina, alcuni elementi del battaglione Azov si sono prestati a rilasciare delle dichiarazioni in occasione di una conferenza stampa organizzata per via telematica. Denis Prokopenko, comandante del reggimento paramilitare, ha ribadito che la lotta all’interno della fabbrica proseguirà ad oltranza. Il suo vice Svyatoslav Palamar ha confermato che la zona in cui sorge la fabbrica siderurgica è ancora sottoposta ad ingenti operazioni belliche, «le forze di Mosca stanno continuando a bombardare l’area, cercando di assaltare l’impianto».

A proposito dei civili che avevano trovato protezione all’interno dell’acciaieria, sembrerebbe che la loro evacuazione sia stata portata a compimento. Il vicecomandante Palomar, a proposito della convivenza dei reparti militari con la popolazione rifugiata nella fabbrica ha rivelato: «I russi ci accusano di usare i civili come scudi umani. Se si comincia a seguire la loro prospettiva, tutto questo diventa logico. Ma pensiamo al punto di vista dei civili che vivono i bombardamenti dei civili indiscriminati sulla città. Trovano rifugio solo qui. Questo doveva essere un campo di battaglia, senza civili. Per noi è stato scomodo averli accanto ma dovevamo proteggerli. Avevamo provato ad allontanarli il più possibile dalle postazioni militari. La situazione è chiara per tutti, la propaganda russa funziona bene solo per i russi».

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