Israele – Gaza la battaglia continua a suon di razzi

 

 

Tel Aviv, 6 Agosto 2022 – Continua la tensione tra Israele e la Jihad islamica a Gaza. L’uccisione di un responsabile militare della frazione islamica ha contribuito a rafforzare l’intensità dello scontro armato.

Secondo il portavoce militare israeliano Ran Cochav è prevedibile che l’operazioneBreaking Dawnproseguirà per almeno una settimana ancora.

Secondo la radio militare da Gaza sono stati lanciati finora oltre 160 razzi, 30 sono caduti all’interno della Striscia. Gli altri 130 hanno varcato il confine: 60 intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, 30 finiti in mare, 40 sono caduti in zone aperte.

In contemporanea da Israele sono 30 gli attacchi che hanno colpito 40 obiettivi tutti della Jihad islamica.

Fonti mediche di Gaza riferiscono che finora si sono avuti 11 morti (fra cui una bambina di cinque anni e due civili) e oltre 80 feriti. Secondo la radio militare, finora Hamas non partecipa attivamente ai combattimenti. Nel frattempo sirene di allarme risuonano senza tregua nel sud di Israele, nell’area vicina alla striscia di Gaza. La Jihad, a quanto si apprende, spara contro i villaggi israeliani vicini al confine non solo razzi ma anche colpi di mortaio. Una stalla è stata centrata e una persone è stata ferita di striscio.

La presidenza di Abu Mazen ha condannato “l’aggressione israeliana contro il popolo nella Striscia di Gaza” e ne ha chiestol’immediata fine“. Lo riporta l’agenzia Wafa secondo cui “le forze di occupazione” israeliane sono “responsabili di questa pericolosa escalation”. La presidenza di Abu Mazen ha invitato la comunità internazionale “a costringere Israele a fermare l’aggressione“.

Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha autorizzato il richiamo di 25 mila soldati della riserva. Lo ha reso noto la televisione commerciale Kan. Il loro inquadramento richiederà diversi giorni nel corso dei quali sarà possibile per Israele verificare se la crisi con Gaza possa ancora essere contenuta, o se sia destinata a estendersi.

«Tel Aviv e tutte le altre città israeliane sono nel nostro mirino»: lo ha affermato il leader politico della Jihad islamica Ziad Nahaleh, citato dalla radio pubblica israeliana. «In questa campagna non ci poniamo alcuna linea rossa. Tel Aviv sarà un nostro obiettivo. Colpiremo tutte le città degli occupanti. Nelle prossime ore essi vedranno la nostra reazione». Secondo Nahaleh tutte le fazioni armate dei palestinesi devono unirsi a questo sforzo.

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