Europa

Imballaggi senza plastica, nuove norme Ue

 

Bruxelles, 5 Marzo 2024 – Dopo quasi dieci ore di trattative il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta di regolamento sul packaging e sui rifiuti di imballaggio (Ppwr). «Questo regolamento mira a ridurre i rifiuti causati dagli imballaggi, rendendoli più sostenibili, garantendo al contempo i più elevati standard di gestione dei rifiuti», scrive la presidenza belga di turno. Migliorare la raccolta e il riciclaggio, riducendo al minimo la presenza di sostanze nocive e obiettivi di riduzione degli imballaggi fino al 2040, per fare fronte a una fonte di rifiuti in continua crescita: dalle 66 milioni di tonnellate nel 2009 alle 84 milioni di tonnellate nel 2021 in Ue.

L’accordo tra le istituzioni europee sul regolamento sugli imballaggi conferma la richiesta di un calo dei rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% nel 2035 e del 15% entro il 2040, come previsto nella proposta iniziale della Commissione europea.

Dal 2030, saranno vietati alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come quelli destinati alla frutta e verdura fresca non trasformata, gli imballaggi per alimenti e bevande consumati nei bar e ristoranti, le porzioni individuali (come condimenti, salse, panna, zucchero), e i prodotti in miniatura per l’uso nei servizi igienici degli alberghi. I deputati hanno inoltre garantito il divieto delle borse di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessarie per motivi igienici o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire gli sprechi alimentari. Divieto – per quelli a contatto con alimenti – sull’uso di sostanze chimiche alchiliche o Pfas.

Deroghe

Dopo una trattativa serrata, è stata prevista una deroga di cinque anni per gli Stati membri sugli obiettivi di riuso di almeno il 10% per cento degli imballaggi per bevande alcoliche e analcoliche entro il 2030. Inoltre, su richiesta del Parlamento, i Paesi saranno tenuti a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servire acqua del rubinetto – ove disponibile, gratuitamente o a un costo di servizio basso – in un formato riutilizzabile o ricaricabile.

I negoziatori hanno concordato che “tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili”, anche se sono previste alcune esenzioni per legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana o cera. Sono anche fissati obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica dell’imballaggio, target minimi di riciclaggio in base al peso dei rifiuti di imballaggio generati e maggiori requisiti di riciclabilità. Entro la fine del decennio, il 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo (fino a tre litri) dovrà essere raccolto separatamente.

Ginevra Larosa

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  • La GDO dove la mettiamo? ormai, anche carne e pesce vengono venduti maggiormente nei contenitori di plastica. ed il riciclaggio del non venduto,nelle GDO,siamo sicuri che vengano effettuati correttamente?

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