Grandi elettori verso 1.009, coalizioni senza maggioranze

 

 

Roma, 04 Gennaio 2022 – Al momento sono 1007 i Grandi elettori che si riuniranno in seduta comune a Montecitorio. Ma è molto probabile che in vista del 24 gennaio diventeranno 1009: il 16 gennaio si vota alle suppletive a Roma per assegnare il seggio del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la giunta al Senato ha già votato per assegnare il seggio di Adriano Cairo, decaduto per brogli, al democratico, eletto sempre in America, Fabio Porta. Manca solo la comunicazione della proclamazione nell’aula di Palazzo Madama.

Chi sceglierà il prossimo capo dello Stato

Ai deputati e senatori della XVIII legislatura si aggiungono per comporre il plenum dell’assemblea 58 delegati locali: in ogni Regione saranno scelti nelle prossime due settimane due esponenti per la maggioranza e uno per la minoranza, tranne in Valle d’Aosta dove ne sarà scelto soltanto uno. I delegati regionali non sono ancora stati eletti ma, stando a chi ha vinto le elezioni regionali, dovrebbero essere 33 al centrodestra e 25 al centrosinistra.

L’elezione del prossimo presidente della Repubblica non si annuncia per niente semplice visto che nessuno dei due schieramenti ha la maggioranza assoluta per eleggere al quarto scrutinio il proprio candidato. E anche perché questo Parlamento è nato sull’onda della grande vittoria del MoVimento 5 Stelle che, però, negli anni si è sbriciolato: basti pensare che i parlamentari M5S a inizio legislatura erano 338 e ora sono rimasti, tra cambi di casacche e nuovi gruppi, 233. Un gran numero di eletti, tutti confluiti nel gruppone del Gruppo Misto, quindi non risponde ad alcuna indicazione di partito ed è difficile darli per certi in un calcolo di maggioranze.

Situazione nel centrodestra e centrosinistra

Sulla carta le forze politiche del centrodestra possono contare su 451 Grandi elettori che fanno riferimento ai partiti dentro la coalizione: 197 sono della Lega, 127 di Forza Italia, 58 di Fratelli d’Italia, 31 di Coraggio ItaliaCambiamoIdea, 5 di Noi con l’Italia, ai quali si aggiungono i 33 delegati regionali.

Il centrosinistra può contare su 415 voti se si esclude Italia Viva, su 464 se si conteggia anche il partito di Renzi (44). Il Partito Democratico conta 133 grandi elettori, il MoVimento 5 Stelle ne ha 233, Liberi e Uguali 18, Centro democratico di Bruno Tabacci ha 6 deputati. A questo blocco si aggiungono i 25 delegati regionali, più Gianclaudio Bressa, iscritto al Gruppo per le Autonomie ma eletto con il Pd. Se si aggiungono i parlamentare di Azione+Europa (5) il numero sale ma l’alleanza non è scontata.

Senatori a vita, Gruppo per le Autonomie e Misto

Per l’elezione del presidente della Repubblica sarà importante anche la posizione dei 6 senatori a vita: Giorgio Napolitano, Mario Monti, Liliana Segre, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia. Oltre a quello del Gruppo per le Autonomie-Minoranze linguistiche, che conta 4 deputati e 5 senatori, al cui gruppo a Palazzo Madama sono iscritti anche Gianclaudio Bressa (Pd), Pier Ferdinando Casini (Centristi per l’Europa) e i senatori a vita Cattaneo e Napolitano.

Infine c’è il Gruppo Misto, in questa legislatura lievitato e mutato a secondo della nascita di nuove componenti: il gruppo più nutrito è la pattuglia ex M5S di Alternativa C’è che per le votazioni del Quirinale ha 19 grandi elettori, Maie (3 deputati, 2 senatori), FacciamoEco (3 deputati). Nel Misto ci sono tanti fuoriusciti M5S: 24 alla Camera che risultano non iscritti a nessuna componente insieme all’ex Leu Michela Rostan, mentre a Palazzo Madama sono nel Misto 15 ex M5S, i 3 ex 5s ora Italexit e 1 ex 5s ora Potere al Popolo.

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