Governo Meloni: fiducia alla Camera con 235 sì

 

 

Roma, 25 Ottobre 2022 – Si è conclusa alla Camera dei deputati la votazione che ha permesso al Governo guidato da Giorgia Meloni di incassare una ampia maggioranza in questo ramo del Parlamento. Il verdetto è netto: con 235 sì (maggioranza fissata a 195) e 154 no la Camera ha conferito la fiducia all’esecutivo.

Una giornata lunga ma dall’esito scontato, per la quale c’era comunque molta attesa visto che si trattava dell’ultimo passaggio istituzionale che attendeva il Governo di centrodestra appena insediatosi. Il timing della giornata ha previsto l’inizio dei lavori in aula alle ore 11:00, con il discorso della prima premier donna nella storia d’Italia. La quale ha delineato una tabella programmatica di legislatura di quella che sarà l’azione del Governo da lei presieduto. Dalla pace fiscale alla maggiore libertà di impresa, da una riforma presidenzialista al blocco dell’immigrazione illegale, fino all’introduzione di aliquote fisse scaglionate, in modo da poter introdurre la cosiddetta flat tax senza disattendere i dettami costituzionali. Importante anche la conferma della posizione euro-atlantica che manterrà l’esecutivo e l’intenzione di non modificare la legge 194 sull’aborto.

Dibattito

La seduta è stata sospesa per permettere alla presidente del Consiglio di depositare il discorso anche in aula al Senato, ed è ripresa alle 13, dove fino alle 17 si è protratto il dibattito parlamentare.

Alle 17:30 ha ripreso la parola la neo premier che ha portato il discorso su una chiave più personalistica, con dei botta e risposta tra la presidente e alcuni deputati che l’avevano aspramente criticata e attaccata durante il dibattito, come Debora Serracchiani e Soumahoro del Partito Democratico. Una modalità di comunicazione, invero, inedita per i rigidi protocolli della Camera, secondo cui il premier dovrebbe rivolgersi esclusivamente al presidente dell’aula e non instaurare delle discussioni a tu per tu. Negli interventi per la dichiarazione di voto, per il fronte delle opposizioni hanno preso la parola il segretario uscente del PD Letta e Conte, all’esordio assoluto da deputato, per il M5S.

Domani è invece previsto l’ultimo atto, con la votazione di fiducia, e  annesso dibattito, anche al Senato. Anche in questo caso l’attesa verte non tanto sul risultato finale, ma sugli interventi dei protagonisti, Berlusconi e Renzi su tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *