Giornata mondiale dell’Ambiente 2021 dedicata agli ecosistemi

 

 

Roma, 5 Giugno 2021 – La prima grande conferenza sulle questioni ambientali, convocata dalle Nazioni Unite si svolse dal 5 al 16 giugno del 1972 a Stoccolma. La data della Giornata mondiale dell’Ambiente infatti coincide con il primo giorno della storica conferenza. Conosciuta come la Conference on the Human Environment, o Conferenza di Stoccolma, il suo obiettivo era quello di forgiare una visione comune di base su come preservare e migliorare l’ambiente umano.

La formazione dell’Unep (programma ambientale delle Nazioni Unite)

Nello stesso anno, il 15 dicembre, l’Assemblea Generale adotta una risoluzione che designa il 5 giugno come Giornata mondiale dell’Ambiente e sollecita “i Governi e le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite a intraprendere in quel giorno, ogni anno, attività a livello mondiale che riaffermassero la loro preoccupazione per la conservazione e il miglioramento dell’ambiente. Al fine di approfondire la consapevolezza ambientale e di perseguire la determinazione espressa alla Conferenza”.

Sempre il 15 dicembre, l’Assemblea Generale ha adottato un’altra risoluzione ha portato alla creazione del United Nations Environment Programme (UNEP), l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata sulle questioni ambientali.

Tema 2021

Il tema di quest’anno è il “Ripristino degli Ecosistemi”. L’obiettivo è prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta. Dunque, cercando di passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione. La Giornata del 5 giugno lancerà ufficialmente il decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema. Introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres afferma: «Il degrado degli ecosistemi sta già mettendo a rischio il benessere del 40% dell’umanità. Per fortuna la Terra è resiliente: ma ha bisogno del nostro aiuto. Questo è il nostro momento. Non possiamo tornare indietro nel tempo. Ma possiamo coltivare alberi, rendere più verdi le nostre città, rinaturalizzare i nostri giardini, cambiare la nostra dieta e pulire i fiumi e le coste. Siamo la generazione che può fare pace con la natura. Diventiamo attivi, non ansiosi. Siamo audaci, non timidi».

Gli esseri umani stanno perdendo e distruggendo le fondamenta della propria sopravvivenza a un ritmo allarmante. Più di 4,7 milioni di ettari di foreste (pari a un’area più grande della Danimarca) vengono persi ogni anno.

Di conseguenza, la perdita dell’ecosistema sta privando il mondo di pozzi di assorbimento del carbonio come le foreste e le torbiere. Le emissioni globali di gas serra sono cresciute per tre anni consecutivi e il pianeta è sulla strada verso un cambiamento climatico potenzialmente catastrofico.

Riducendo l’habitat naturale per la fauna selvatica, abbiamo creato le condizioni ideali per il diffondersi degli agenti patogeni, compresi i coronavirus, come dimostrato dal Covid-19.

 

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